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"Nella mia Juventus io ero un leader silenzioso, semmai più un uomo spogliatoio. I veri leader erano altri, Buffon su tutti", così Andrea Barzagli ha parlato ai ragazzi della Florence Leadership Academy, come riporta Tuttosport.

SUL RITIRO E IL SALUTO ALLA JUVE - "Quando ho smesso di giocare è come se avessi chiuso un cerchio perfetto, iniziato in una squadra di periferia con un sacerdote e terminato in un top club come la Juventus in cui ho vinto tutto. E poi l’ho fatto salutando i miei tifosi ed è stato bellissimo, con la partita d’addio nel giorno della vittoria dell’ottavo scudetto. Nel momento in cui ho chiuso con il campo da calcio sapevo di aver dato tutto, ero tranquillo perché era il momento giusto."

VITTORIA PIU BELLA - "Il mio primo scudetto con la Juventus che rimane indimenticabile, impresso nel cuore".

L'ALTRO SOGNO REALIZZATO - "Per un calciatore vincere la Coppa del Mondo è il successo più grande. È stato un sogno realizzato, super eccitante. La felicità nel tempo aumenta sempre più, mentre appena è accaduto non mi ero neanche reso conto fino in fondo, nonostante i festeggiamenti in tutto il Paese: per un mese non ho pagato nulla da nessuna parte (ride, ndr). Il massimo nello sport è sentire l’inno della propria Nazione perché in quel momento tutti tifano per te. È stata una cosa speciale e lo rimarrà per sempre, ogni anno che passa mi sembra sempre più bello".