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L'ultima volta che la Juve è rimasta in testa alla classifica per più di 24 ore era il 26 maggio 2019. In panchina c'era sempre Massimiliano Allegri e in campo, tra gli altri, Andrea Barzagli, che oggi ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

IN VETTA - "Il primo posto della Juventus è meritato. La vittoria di Monza, conquistata in quel modo, è ancora più importante del pareggio nel derby d’Italia contro l’Inter. Il derby d’Italia giocato alla pari ha aumentato consapevolezza e convinzione dei bianconeri. Un po’ come dire: ci siamo e ce la giochiamo fino alla fine. Ma poi con il Monza era fondamentale vincere e la Juve lo ha fatto. E trionfare al 94’, con quella reazione di forza e rabbia dopo aver subito il pari pochi minuti prima, vale moltissimo. Gli scudetti passano da queste vittorie, determinate e sporche. L’1-1 del Monza poteva essere fatale, invece la Juve è ripartita subito in avanti con 4-5 uomini: Rabiot è stato straordinario e Gatti ha segnato con cattiveria. C’è un altro spirito rispetto allo scorso anno".

STESSA SQUADRA - "Allegri è sempre lui, ma ha riportato la giusta mentalità, quella da vera Juve: non era scontato. E i risultati fanno il resto, aiutano squadra e giocatori a crescere in maniera esponenziale".

FIDUCIA AD ALLEGRI - "Mi sorprende di più che qualcuno, esternamente, metta ancora in discussione Allegri. Adesso sono necessarie serenità, compattezza e Giuntoli lo sa".

MERCATO DI GENNAIO - "Qualcosa lo devi aggiungere viste le squalifiche di Pogba e Fagioli. Ma gennaio è un mercato delicato: o trovi un giocatore che aumenta il livello, oppure punti su uno che sappia aspettare il proprio momento. Berardi aggiungerebbe qualità, però Allegri dovrebbe variare certi equilibri...".

LA SORPRESA - "McKennie: sembrava dovesse andare via, invece si sta dimostrando molto prezioso. Ma sono cresciuti un po’ tutti: Bremer è diventato una certezza, Gatti ha una convinzione diversa, Rugani ha giocato su ottimi livelli nell’ultimo periodo. Locatelli è sempre più leader, Nicolussi Caviglia si è fatto trovare pronto. Senza dimenticare Cambiaso, Kostic...".

GATTI E LA BBC - "La rabbia. Federico ha aspettato il suo momento, è migliorato e adesso sta dimostrando personalità e affidabilità".

COME LA PRIMA JUVE DI CONTE? - "Squadre diverse, ma accomunate dallo stesso spirito e dalla medesima voglia di rifarsi. Questa Juve, al di là di tutti i discorsi, è convinta e giocherà per lo scudetto fino alla fine. Oltre all’assenza dalle Coppe, questa Juve ricorda quella del 2011-12 per i tanti e diversi giocatori che vanno in gol e per l’anima gregaria. Se non segnano Vlahovic e Chiesa, ecco Rabiot, Gatti, Bremer, Cambiaso".

VLAHOVIC E CHIESA - "Sapere che in un modo o nell’altro gol lo fai, è importantissimo: trasmette sicurezza. Vlahovic con il Monza è stato sfortunato, ha sbagliato il rigore. Chiesa i gol li segnerà, come pure Milik e Kean. E la solidità, nonostante le 3 reti incassate nelle ultime 3 partite, mi sembra la stessa del periodo in cui non ne subivano".

RIGORE - "É una cosa che si deve sentire Vlahovic, poi valuteranno internamente".

NAPOLI-INTER - "Allegri e i giocatori daranno una sbirciata, ma niente di più. Meglio stare concentrati su se stessi. Sono più curioso io: l’Inter è molto forte, però il Napoli con Mazzarri sembra aver ritrovato fiducia e serenità".