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Se non ingrana la colpa non può certamente essere solo sua, considerando il contesto generale di una squadra (e soprattutto di un centrocampo) ancora in cerca di una sua identità, tra giocatori che hanno salutato e altri che solo adesso stanno imparando a conoscere il mondo Juve. Fatto sta che in questo inizio di stagione Manuel Locatelli - uno con il rango di capitan futuro - è apparso ancora lontano dal compiere quella definitiva evoluzione a cui i tifosi speravano di assistere dopo l'"ambientamento" dello scorso anno, in cui comunque si è ben comportato senza però eccellere, certamente anche a causa del ruolo da play nel quale è stato pressochè costretto ad agire, in mancanza di alternative pronte.

RITORNO AL PASSATO - Perché Locatelli, di fatto, un regista non lo è. Motivo per cui la Juve ha lottato per tutta l'estate per regalare a Massimiliano Allegri Leandro Paredes, con l'idea di affiancarlo a Paul Pogba (altro tasto dolente, visto che il suo infortunio ha complicato non poco i piani) e magari a Fabio Miretti, viste le incoraggianti prestazioni messe in campo di recente, con l'azzurro classe 1998 comunque candidato a un ruolo da protagonista nel reparto, nella sua posizione originaria da mezz'ala dove ha fatto vedere buone cose tanto con il Sassuolo quanto con la Nazionale (con cui ha anche vinto l'Europeo). La stagione è appena cominciata, nulla è perduto. Ma ora per Manuel, con il centrocampo bianconero "rivoluzionato", il momento del salto di qualità si deve avvicinare...