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La graticola, le tensioni negli spogliatoi e le frasi sibilline ai microfoni delle tv, due fronde dentro il club, voci di esonero che si rincorrono e la lista dei sostituti già pronta. E poi: inizio di stagione è la Juventus si approccia alla partita contro l’Inter con l’obiettivo di vincere e piazzarsi al primo posto in classifica. Chi l’avrebbe detto? Probabilmente in pochi, ma Massimiliano Allegri dopo aver attraversato la tempesta oggi naviga in acque decisamente più calme.
 
In questa calma, almeno apparente, potrebbero aprirsi spazi per un rinnovo. Sì, perché come alcuni dei top player in rosa, anche il suo ingaggio pesa a bilancio e spalmare quei costi non farebbe certo male alla società. Circa 7 milioni netti all’anno e scadenza fissata al 30 giugno 2025; tornare al tavolo delle trattative per allungare di un’annualità sarebbe un riconoscimento al lavoro fatto da una parte e un toccasana alle casse societarie dall’altra.
 
Rispetto al primo esonero e a quest’estate, d’altronde, tutto è cambiato e qui Massimiliano Allegri può trovare terreno fertile. La fronda giochista ha perso ogni appeal a favore di quella che spinge per la sostenibilità dei conti: per arrivare quarti in classifica e accedere in Champions League non serve Joga Bonito, molto più pratico il Cortomuso. Inoltre, fugato ogni dubbio che ha arrovellato i tifosi sotto l’ombrellone: nessuno screzio con Giuntoli, anzi, comunione d’intenti e lavoro collettivo.
 
Per questi motivi, immaginare che le parti si siedano al tavolo delle trattative non è utopia. Strano, se si pensa a tutta l’acqua che è passata sotto i ponti in questi mesi, ma non utopia.