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“Al 99% la rosa rimarrà questa”. Queste le parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa a inizio gennaio. 1%, uno spiraglio, che poi è diventato uno squarcio, dal quale sono passati prima Dusan Vlahovic e poi Denis Zakaria. Un mese è mezzo dopo, andiamo di nuovo a riprendere una dichiarazione del tecnico livornese: “Lo Scudetto? Quota 85, siamo fuori, poi magari mi sbaglio...”. Lo ha ripetuto anche nell’immediato post Empoli, una chiusura che sembra totale ma che, anche in questo caso, lascia un piccolo, piccolissimo, spiraglio, dove infilare l’occhio e guardare ai primi posti della classifica, lì dove le big di questo campionato – “le tre dell’Ave Maria” - continuano a rallentare e perdere punti.
 
Più forti dell’emergenza, più forti dei problemi strutturali che rimangono irrisolti, vedi la paura nel finale di partita. Contro l’Empoli contava solo vincere e portare a casa i 3 punti, è avvenuto, grazie ad un super Vlahovic che, nonostante insista sulla superiorità del collettivo sul singolo, fa tutta la differenza del mondo, e si vede, e pesa. Non si parli di svolta, perché per una squadra con tali fragilità, ogni partita rappresenta un bivio: da una parte l’entusiasmo, dall’altra il baratro. Allora si provi a camminare sul filo del rasoio, ma guardando avanti. Il mercato di gennaio ha regalato ad Allegri una rosa più completa, più complementare nei suoi elementi, potenzialmente una corazzata. Il primo posto in classifica è distante 7/8 punti, dipenderà dal recupero dell’Inter; il cammino è ancora lungo, i rimpianti sono tanti ma, come si diceva, si guardi avanti, perché il sogno può essere come benzina nel motore, può sopperire alle difficoltà, carica tutto l’ambiente. Ne siamo sicuri, in qualche cassetto della Continassa, magari nascosto in fondo, il sogno scudetto è presente.