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La Juventus ha iniziato a soffrire di pressione alta: alte sia la minima che la massima. Apre così Tuttosport, che poi aggiunge: "E anche il medico più mediocre sulla faccia della terra non avrebbe difficoltà a individuare le cause. Perché sul mondo Juve da ottobre ad ora, ovvero la bellezza di sei mesi, è piovuto di tutto con l’accavallarsi delle nubi fosche della giustizia ordinaria prima e sportiva poi". Ecco perché risulta fatale o comunque abbastanza prevedibile che prima o poi gli effetti indesiderati di questa situazione logorante iniziassero a riverberarsi anche sui risultati. Approcci sbagliati, confusione e problemi che hanno il filo unico di una stagione anomala e fortemente instabile, in cui è stato difficile trovare sempre le forze giuste, soprattutto a livello mentale. 

Dal Sassuolo all'Inter, passando anche per altre sfide, la Juve è apparsa in questo mese soprattutto una squadra mai lucida e pronta ad esprimere la propria aggressività, quasi avvertisse proprio quello stato di pesantezza tipica della pressione alta. E adesso nei restanti 35 giorni della stagione si gioca tutto, dal secondo posto alla qualificazione in Champions League e all'unico trofeo rimasto dopo il ko in Coppa Italia, l'Europa League. Ora è dura, dice Allegri, e il motivo è proprio che il momento è più che mai decisivo e i margini di errore sempre più risicati, specialmente dopo tre ko di fila in campionato e uno in Coppa Italia. Dunque - sottolinea Tuttosport - è abbastanza facile immaginare l’aria che si respira alla Continassa anche se il tecnico ha negato il confronto teso con i giocatori del dopo Inter e le invettive nel post partita. E il futuro? La pressione alta, ma un patto sembra rimanere: quello di Elkann con Allegri, se sarà Champions League, sarà conferma. Anche se ora più che mai è tutto in discussione.