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Una poltrona per due: non da giocarsi, bensì da condividere. Allegri e Pjanic sono il centro di questa Juve, la mente fuori e quella in campo, necessarie entrambe per eccelere. Sì, perchè se si vuole rinfrancare il dominio tecnico e tattico visto in quel di Manchester, la chiave è proprio la loro intesa. Quarantacinque minuti di pura bellezza al Teatro dei Sogni, dove negli anni si sono imposti i migliori, dove i migliori fanno la differenza. 

Dopo la vittoria contro lo United la Juve si è risvegliata più bella, più convinta dopo essere stata convincente. Il merito? Di Dybala, Ronaldo, Chiellini e molti altri ancora, ma anche e soprattutto dei suoi due cervelli. Pjanic è l'insostituibile, il caposaldo del 'calcio fluido' di Allegri, perchè tutti gli altri si muovono sapendo di poterlo trovare lì nel mezzo, affidabile e puntuale, pronto a servire le frecce, a dialogare quando serve e, perchè no, a 'picchiare' ogni tanto per recuperare anche i palloni pesanti. Lui al centro e tutti in movimento. Il fulcro di un Allegri che, dopo Manchester, da Conte è già diventato Sir.