Oggi gli allenatori lo ripetono in tutti i modi: i moduli hanno perso il loro significato e i numeri, per l’appunto, sono solo numeri. Si parla di occupazione degli spazi, di calcio fluido e di ruoli sempre meno fissi. Allora non parleremo di 3-5-2 o 4-3-3; quello che serve alla Juventus è un’identità precisa. Serve che staff tecnico e dirigenza si siedano ad un tavolo e definiscano come deve giocare la squadra nella prossima stagione, quale tipo di interpreti servono. Si continuerà a giocare con un blocco basso e con le ripartenze? Bene, si costruisca in quella direzione, dunque.
Basta con le asimmetrie viste negli ultimi anni. Si prenda l’ultima estate: un mercato per il 4-3-3 e una stagione giocata con il 3-5-2. Con Di Maria che ha costruito i suoi successi da ala offensiva a destra e poi passato a fare la sotto punta. Con un Chiesa che ad ogni partita, o quasi, ha cambiato ruolo e compiti. E così via…
Insomma, basta con gli equivoci tattici. Al terzo anno dell’Allegri bis, adesso quello che serve è una precisa identità. Calcio divertente o funzionale, sono chiacchiere. Tocca diradare la confusione che si è vista nell’ultima stagione, tocca decidere e tocca farlo già da ora. All’inizio della stagione mancano solo 3 settimane.