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Massimiliano Allegri ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Dazn (QUI la prima parte). Queste le sue parole: 

SQUADRA- “Tutti gli anni a fine anno facciamo una valutazione e gli allenatori danno direttive allo staff. Avevamo una squadra con caratteristiche diverse, quest anno dobbiamo correre più degli altri, lavorare sui giocatori e sull’intensità della squadra. Alla Juve non bisogna essere spensierati ma lavorare sull’obiettivo. Di Maria? Giocatore straordinario, la palla andava dove gli altri non pensavano di farla passare. Si doveva giocare ai suoi ritmi ma tutti non avevano le qualità di Di Maria”.
 
RABIOT- “Un giocatore straordinario, ha un motore diverso dagli altri, ha imparato a fare gol, crede di più in sé stesso. Credo che quest anno possa fare meglio, non in termine di gol ma in termine di prestazioni. MI da grandi soddisfazioni già per il modo in cui corre. A Rabiot mandavo i messaggi perché lui non risponde al telefono, gli scrivevo su Whatsapp, ogni tanto rispondeva e mi mandava le faccine. Lui credo abbia fatto la scelta giusta perché qua è diventato un uomo importante in spogliatoio. Danilo è capitano e i vice capitani sono Alex Sandro e Rabiot”.
 
VLAHOVIC- “Non dimentichiamoci che è arrivato con responsabilità e pressioni che nemmeno lui immaginava. Arrivava dalla Fiorentina e si doveva caricare la Juve sulle spalle, ma ha 23 anni. Bisogna dargli il tempo di maturare. Dusan ha una qualità straordinaria: quella del gol. Deve migliorare nel gioco con la squadra. Ci può dare una grossa mano, lo sa anche lui e credo che quest anno stia migliorando perché sta meglio fisicamente”.
 
MERCATO- “Siamo a posto così, non vogliamo nessuno. Abbiamo Vlahovic che viene da un’annata difficile e può fare solo che meglio. Chiesa arriva da un infortunio ed è un giocatore nuovo”.
 
POGBA- “Quando gioca e si allena è un giocaotre diverso dagli altri. Io mi accontento di averlo nella partita 20-30 minuti ma un giocatore così in forma sposta gli equilibri della partita”.

GIUNTOLI- “Si è inserito bene, avevamo bisogno di una figura simile. È arrivato in una realtà nuova complessa e difficile come Juventus che appartiene ad una famiglia che ha uno stile ed un modo di lavorare”.