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Dopo la disfatta di Haifa, Andrea Agnelli si presentò di fronte le telecamere per mandare un messaggio forte a tutti i componenti dello staff Juve e, allo stesso tempo, confermare Massimiliano Allegri alla guida della squadra. Non è cambiata la linea nemmeno dopo la trasferta di Lisbona che ha certificato l’uscita di Madama dalla Champions League: un disastro dal punto di vista sportivo ed economico.
 
Sotto accusa torna Massimiliano Allegri. Il mercato per avere un instant team, ma l’impatto dei nuovi è stato nullo, se non negativo in alcuni frangenti. I tanti infortuni e dubbi sulla preparazione e il lavoro quotidiano, alcune scelte di formazione come le tre panchine di fila di Milik. Tutti motivi che fanno puntare il dito in direzione Allegri che secondo la Gazzetta dello Sport: “al momento non rischia e lo scenario più vicino alla realtà è che il divorzio tra Max e la Juve possa avvire a giugno se non si raggiungerà l’obiettivo minimo (il quarto posto), ma non si possono escludere ribaltoni invernali se la situazione dovesse precipitare. Il tecnico ha ancora 5 partite fino alla sosta: se dovesse fallire anche l’Europa League e perdere altro terreno in A (dove dovrà affrontare Inter e Lazio), allontanandosi pericolosamente dalla zona Champions, allora qualche valutazione verrà fatta, per cercare di capire se è più rischioso andare avanti o rassegnarsi al cambio in corsa (inusuale per gli Agnelli) per evitare nuove perdite sanguinose”.