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Il risveglio all'indomani della trasferta di Firenze si è rivelato pieno di nubi per tutti i tifosi bianconeri, i quali sono stati costretti ad assistere ad una prestazione amorfa e quasi del tutto assente, nella gara contro la Fiorentina. Prestazione che ha riportato alla luce i fantasmi delle ultime due stagioni e con il timore che questa possa essere analoga alle altre. Chi invece non sembra essere più lo stesso è Massimiliano Allegri, il quale avrebbe potuto fare forse delle considerazioni diverse rispetto alle scelte effettuate nei cambi, ma queste sono solo opinioni personali e non contestabili da chi non fa l'allenatore per mestiere. Cio che invece è opinabile sono le sue dichiarazioni rilasciate nel post partita, quando alla domanda su come si affronta il Psg ha risposto così: 'Siamo realisti, non è contro il Psg che bisogna vincere ma contro il Benfica'. Affernazioni che hanno generato un dibattito immediato, con i sostenitori juventini sempre più agguerriti nei suoi confronti e con un Massimiliano Allegri che sembra avere sempre più la mente annebbiata, o forse no, ma qui ci torneremo più avanti. 

SI PUO' FARE - Inutile dire che quando sfidi campioni del calibro di Messi, Neymar o Mbappè, le motivazioni non mancano, ma è anche logico pensare che uscire dal Parc de Princes con i 3 punti è roba da 'Mission Impossible'. Ed e' forse quello che avrebbe voluto intendere anche Max, ma quando sei alla Juve certe cose non si possono neanche pensare, figurarsi a dirle. La Vecchia Signora infatti, in passato ha sempre impartito lezioni di calcio anche ai più grandi colossi europei ed è proprio nelle grandi occasioni che viene fuori il viene dna Juve. Lo testimoniano le celebri vittorie passate, come quelle di Madrid o di Manchester, o a Wembley contro il Tottenham, giusto per citarne alcune. Così come potrebbe influire la vasta presenza degli ex, quali: Kean, Paredes, Rabiot e Di Maria, ulteriormente motivati a lasciare il loro segno nel big match di Champions. Il livello di difficoltà è elevato ma smentire Allegri è più di una possibilità, bisogna solo crederci, anche per far ritrovare una vera identità all'allenatore livornese.