Errori, imprecisioni, vuoti di gioco e di idee. Ancora una volta la squadra di Massimiliano Allegri è apparsa opaca, spenta, non all'altezza della situazione, senza un'identità precisa. E il fatto indubitabile, a poche settimane dalla fine del campionato, è che da questa formazione non si può mai sapere con certezza che cosa aspettarsi. Sì, perchè malgrado il tecnico livornese continui a predicare (ad auto-convincersi?) che la Juve "sta bene fisicamente", non esistono moduli o uomini tali da poter offrire una garanzia di successo, o quantomeno di "stabilità".
Se infatti contro l'Inter, a dispetto del risultato, erano arrivati segnali positivi, di una squadra tecnicamente forte e consapevole dei propri mezzi, è bastata la sfida con il Cagliari a cambiare (di nuovo) la prospettiva, a far tornare sulla terra giocatori e tifosi dinnanzi a una prestazione deludente, da dimenticare. Prospettiva che il match pre pasquale con il Bologna non ha fatto altro che confermare, in maniera ancora più evidente e pesante (per la classifica, perchè almeno in Sardegna i tre punti erano arrivati). Insomma, qual è la vera Juve? Se è tempo di ricostruire, è auspicabile che quantomeno non sia quella vista ieri sera...