TADIC - "Lo conosco fin dai tempi del Vojvodina e so quanto è cresciuto negli anni. Come serietà nel lavoro potrei paragonarlo a Ronaldo".
FINALE - "Il sorriso sul dischetto? Ero sicuro di segnare: sorridevo perché il destino aveva scelto me per una vittoria così importante, a livello personale e per la Juventus che l’aspettava da tanti anni. Ero una persona molto vicina all’Avvocato Agnelli mi ha raccontato che quando andai sul dischetto, mentre tutti si giravano dall’altra parte, lui disse: 'state calmi, è serbo…'.Contro l’Ajax campione in carica non ci sentivamo favoriti. L’anno dopo col Borussia forse sì e magari per questo abbiamo perso. Mi auguro per la Juve che sia l’anno buono: credo nel destino e la rimonta sull’Atletico può essere un segnale".