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C'è una Juve che ancora deve decidere, è la prima squadra maschile con Andrea Pirlo in attesa di una comunicazione: il tecnico bianconero è ora un piano B, aspettando segnali definitivi dal fronte che porta a Zinedine Zidane e da quello che conduce a Gian Piero Gasperini, con Max Allegri sempre sullo sfondo. Ce n'è un'altra che ha già deciso, pur avendo allungato la propria striscia vincente di quattro scudetti in quattro anni di attività: è la Juventus Women. Che ha salutato Rita Guarino nonostante un filotto di 22 vittorie in 22 partite in campionato, pur avendo siglato negli scorsi mesi il prolungamento di contratto fino al 30 giugno 2022. Una decisione che ha comunque fatto discutere, quella presa da Stefano Braghin. Ma che segue invece un progetto chiaro e ambizioso, che ha visto le J Women crescere anno dopo anno, aspettando di compiere il primo verso salto di qualità anche a livello internazionale. Con una manovra che sta passando per impopolare ma che si può provare ad analizzare andando oltre la superficie: per ora è stata vincente, il futuro lo potrà confermare o smentire.

I FATTI – Era il 4 febbraio quando la Juve comunicava il rinnovo di contratto di Guarino. Una fase in cui iniziavano a fioccare anche gli accordi con le giocatrici, salvo quelle che poi han deciso di lasciare (vedi Giuliani o Maria Alves, aspettando il verdetto di Bonansea). E in quel momento la Juve, già reduce dalla terza eliminazione in tre anni di Champions, si ritrovava ancora nel bel pieno del duello col Milan per lo scudetto: blindare Guarino è stata mossa fondamentale soprattutto per l'immediato, con la Juve che ha potuto così giocarsi il rush finale senza un'allenatrice in scadenza di contratto, fattore che nel calcio spesso può fare la differenza. Allo stesso tempo eventuali club (o federazioni) interessati a Guarino sarebbero comunque dovute passare pure dalla Juve, mentre l'allenatrice quattro volte campionessa d'Italia una volta incassata la decisione del cambiamento (a titolo conquistato) aveva già ricevuto come premio fedeltà un altro anno di contratto in attesa di capire come voltare pagina. Mentre la Juve si tutelava nel caso in cui la trattativa per la prima scelta per il salto di qualità non fosse poi arrivata a felice conclusione. L'identikit del prossimo allenatore risponde sempre più al profilo di Joe Montemurro, in uscita dall'Arsenal e atteso la prossima settimana a Vinovo per definire i dettagli. IN CONCLUSIONE – Il fronte #GuarinoNonSiTocca ha fatto anche tendenza sui social, ma che piaccia o meno anche questa mossa di Braghin ha seguito quanto fatto in questi quattro anni di Juventus Women. Un ciclo che ha cambiato sensibilmente tutto il calcio femminile italiano. Il tempo dirà se sia stata una mossa vincente o meno, ma tutto il progetto in questi anni è stato fatto di scelte anche coraggiose e di scommesse, per quanto le disponibilità della Juve siano state effettivamente superiori a quelle delle dirette concorrenti quasi sempre. Nessun tradimento però, anche se Guarino sarebbe ovviamente rimasta al suo posto. Tutto questo fa parte semplicemente del calcio, il valore aggiunto del progetto J Women è stato fin dalla prima ora Braghin, che del calcio ha conosciuto ogni singolo livello dalla Terza Categoria alla serie A, passando per settore giovanile e quindi calcio femminile. Anche lui aspetta il rinnovo di contratto, il suo è in scadenza. Ma il nuovo ciclo è pronto a cominciare, anzi è già iniziato. Per farlo a volte serve lavorare sotto traccia, con coraggio. E ambizione.