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Ogni volta che c'è la sfida tra Inter e Juventus, torna di moda il contatto del 1998 tra Mark Iuliano e Ronaldo, non sanzionato dall'arbitro Piero Ceccarini, che intervistato da Tuttosport, ha parlato di quell'episodio: "Mi dà fastidio che, ancora oggi, qualcuno tenda a indicarmi come parte di un sistema finalizzato a favorire la Juventus per impedire all’Inter di vincere lo scudetto. Contro l’Inter non ho nulla".
 
ACCUSE GRATUITE - "Non ho mai messo in discussione i rilievi tecnici, che anzi ho sempre accettato, ma ho sempre respinto e respingo con forza le accuse gratuite, le denigrazioni, le offese e le illazioni".
 
PUNIZIONE PER LA JUVE, NON RIGORE - "Io ho giudicato quello che ho visto e in quel momento ho visto Iuliano fermo e Ronaldo che gli andava addosso. Con il senno del poi, negli anni, ho detto che per giudicare al meglio avrei dovuto essere in posizione perfetta, dietro all’azione, sempre però specificando che sul momento presi la decisione che ritenni più corretta. Semmai avrei potuto fischiare una punizione a favore di Iuliano senza concedere il vantaggio alla Juventus in fase di ripartenza".

IN BUONA FEDE - "Mai pensato di essere perfetto, ma in buona fede sì. Non c’era il Var, ma sull’allora Tele Più l’ex arbitro Massimo Chiesa e l’ex calciatore Fulvio Collovati, in diretta, dissero che per loro non era rigore e confermarono questo giudizio guardando il replay".
 
SULLE PAROLE DI PAGLIUCA - "Pagliuca ha affermato che dopo quella partita non avrei più arbitrato. Ciò non è vero. Ho concluso la carriera al termine della stagione successiva per sopraggiunti limiti di età e ho anche fatto in tempo ad arbitrare ancora Pagliuca e l’Inter. L’ex calciatore Rino Gattuso, invece, mi ha attribuito la direzione di una gara che non ho mai arbitrato".
 
ACCUSE SENZA PROVE - "Ce ne sono tantissimi. All’epoca querelai due direttori di giornale che si erano permessi di scrivere cose non vere, Candido Cannavò e Italo Cucci, vincendo in entrambi i casi le cause perché quando si accusa bisogna avere le prove"
 
ABBANDONATO DALLA FIGC - "Da parte della Figc e del settore arbitrale c’è l’obbligo di tutelare anche l’immagine degli arbitri. Io invece sono stato lasciato solo. Non deve dunque stupire se non mi hanno gratificato a livello nazionale".
 
CALCIOPOLI - "Cosa c'entro? Niente. Lo scandalo è esploso cinque anni dopo la mia uscita dal mondo arbitrale".