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In attesa di Croazia-Italia, partita decisiva per gli azzurri all'Europeo, Luciano Moggi ha parlato ai microfoni di Libero dicendo la sua anche su Gabriele Gravina, reo a suo dire di aver indebolito il calcio italiano attraverso il Decreto Crescita. Ecco il suo commento: "Considerando che il Presidente Federale si è servito a tutt’oggi della Nazionale solo per fare passerella e non per risolvere i problemi della stessa che è la sola a rappresentare il calcio italiano nel mondo, ha dovuto pensarci il Governo ad eliminare il “Decreto crescita” con la speranza di rivedere in futuro in campo i campioni italiani di cui il nostro calcio ha sempre fatto sfoggio [...]. Il Presidente non ha capito o non ha voluto capire che il “Decreto crescita” era la rovina del nostro calcio poiché permetteva alle squadre italiane di acquistare stranieri a buon prezzo per cui, in certi casi, chi ne andava a comprare uno ne prendeva magari altri due per completare la panchina. Nasceva così la moda per ogni squadra di giocare in campionato con dieci giocatori stranieri in campo, se non addirittura in undici. Con grave danno per la Nazionale, perché i settori giovanili non venivano più curati come una volta e i giovani non si valorizzavano non venendo impiegati".