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Una notte di riflessioni, di colloqui e con lo sguardo rivolto alle prossime 24 ore, non tanto al futuro, valutando quali saranno le reazioni in Italia del mondo politico e sportivo in relazione al nuovo fallimento. Gravina e Spalletti, scrive il Corriere dello Sport, hanno cominciato a parlare sul pullman diretto in aeroporto a Berlino. Questa mattina (conferenza stampa ore 12:30) dovranno rendere conto all’Italia e manifestare con chiarezza come far ripartire il calcio azzurro. Ma sono loro stessi in attesa di giudizio.
 

Italia, futuro Spalletti e Gravina: la situazione


Spalletti, subito dopo il tracollo con la Svizzera, ha chiarito l’intenzione di restare con una postilla: doveva ancora confrontarsi con Gravina, rimasto in silenzio e invisibile nella pancia dell’Olympiastadion. Dal suo punto di vista ha voglia di andare avanti, impostando un progetto a lungo respiro. Ha chiuso con i club e non vuole certo terminare un’esperienza azzurra ancora in fase embrionale. Le analisi con lo staff, si legge, verteranno sulla condizione atletica del gruppo, ma il futuro del ct sarà inevitabilmente legato alle dinamiche di via Allegri. Lo ha ingaggiato Gravina, da tempo sotto pressione e vicino alla scadenza del mandato federale. Subito o tra pochi mesi si potrebbe ritrovare con un altro presidente.  

 L’attuale governance della Figc crede in Spalletti e continuerà a difenderlo, anche se la gestione del torneo in Germania ha sollevato inevitabili perplessità.  Il punto focale, riporta il quotidiano, riguarda più Gravina di Spalletti. Il presidente difese il posto e andò avanti nel 2022 dopo la notte di Palermo e il ko con la Macedonia. In queste ore, è prevedibile, torneranno a farsi sotto i suoi nemici, non solo in ambito sportivo. A Palazzo Chigi non gode di grandissimi appoggi: il ministro Abodi e Malagò, presidente del Coni, ascolteranno le valutazioni di Gravina. Le prossime elezioni in via Allegri sono previste a marzo. Conserva il controllo di larga parte delle componenti federali, ma il rapporto con la Lega di Serie A non è mai stato disteso. Questa mattina scopriremo cosa hanno partorito i lunghi silenzi di Berlino, dove abbiamo visto solo la faccia di Lucio. 
 

I tre scenari possibili


Il ct ha un contratto che arriva fino al Mondiale del 2026 mentre il presidente federale dovrà passare dalle elezioni che devono essere convocate entro marzo 2025. Le ipotesi possono essere tre. La prima è che Spalletti e Gravina si dimettono subito, quindi nuovo presidente federale e nuovo ct con cui ripartire ma siamo a luglio e i tempi tecnici non aiuterebbero per niente. Il secondo scenario vede invece Spalletti e Gravina che non si dimettono, a marzo si vota e se Gravina non venisse rieletto, il nuovo presidente federale si troverebbe un ct messo sotto contratto dal suo predecessore. Infine, la terza ipotesi: Spalletti si dimette subito e Gravina no: in questo caso il presidente dovrebbe scegliere un nuovo ct che poi lascerebbe in eredità all’eventuale successore dopo il voto di marzo. 


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