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Non è neanche passato un mese da quanto faceva eco l'ipotesi dell'esclusione di Cristiana Girelli dalle 23 che sarebbero partite per Auckland a giocarsi il Mondiale con la maglia dell'Italia. Proprio lei, la numero 10 che nel 2019 aveva trascinato le azzurre con la tripletta ai danni della Jamaica. Oggi le cose sono cambiate: Sara Gama, all'epoca capitano, non è parte di questa spedizione oltreoceano per esempio. Il capitano designato è Cristiana Girelli, ma lo spazio a disposizione della 10 azzurra sembra essere molto meno. Si diceva che sarebbe andata con addirittura un ruolo inusuale: quello della centrocampista, intuizione di Milena Bertolini durante il ritiro di Brunico. Sembra proprio che questo sia l'esperimento quando oggi Cristiana subentra a Giulia Dragoni a 10 minuti dal termine della gara. 

CAPITANO- Una certezza però c'è: Cristiana è il capitano della nazionale in questa spedizione. Una leader fuori dal campo, carismatica e con sempre il sorriso stampato sul volto. Oggi contro l'Argentina subentra, un abbraccio alla giovanissima Dragoni e una corsa in campo, pronta a dare tutta sé stessa. Le basta poco: il primo pallone toccato è un cross con i giri giusti di Lisa Boattin, proprio per la testa di Girelli in incursione nell'area dell'Argentina. Con un'istinto da rapace vede il portiere dell'albiceleste fuori dai pali e posiziona la palla nell'angolino, laddove non può arrivare, portando in vantaggio le azzurre.

GERARCHIE- Un urlo liberatorio, una corsa verso la bandierina del corner, poi l'abbraccio delle compagne. Prima su tutte Barbara Bonansea. L'abbraccio tra le due ha tutta l'aria di dire "ce l'abbiamo fatta, anche questa volta". Gli occhi lucidi, quelli di chi stava realizzando un sogno, ancora una volta. Poi le parole da leader, i complimenti a tutte le compagne, una vittoria di squadra. Infine una dedica speciale: prima di tutto alla famiglia, la mamma in particolare e poi a Martina Rosucci. Insomma, Italia, buona la prima ma ancora una volta Cristiana Girelli ha dimostrato che anche se a regime ridotto, con pochi minuti a disposizione e non nel suo ruolo abituale può fare la differenza. Fondamentale, cancellando così tutte le critiche ricevute in precedenza, come suo solito fare: a suon di gol.