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Federico Chiesa si trova in Germania e non Italia, veste la maglia azzurra, non quella bianconera e in panchina c'è Luciano Spalletti, non Massimiliano Allegri. Eppure sembra tutto uguale per lui. L'europeo doveva essere la svolta per il classe 1997 dopo una stagione complicata. Si sta trasformando invece nel naturale proseguo del campionato disputato con la Juventus. Ma anche in questo caso le responsabilità sono da dividere. 

Intendiamoci, c'è ancora tempo per cambiare la storia di questo europeo. Per l'Italia e per Chiesa. Basta pensare che tre anni fa, quando trascinò gli azzurri sul tetto d'Europa, il suo europeo iniziò dagli ottavi in avanti con il gol nei supplementari contro l'Austria. La sensazione però è che sta ripercorrendo ciò che ha già vissuto alla Juve negli ultimi mesi.

Chiesa l'ha iniziato alla grande Euro2024 (mvp contro l'Albania), così come fu ottimo l'inizio di campionato (4 goal nelle prime 5 giornate). Poi sono cominciati gli alti e bassi con la maglia della Juve, così come decisamente sottotono è stata la seconda gara degli europei contro la Spagna. E infine qualche dubbio anche sulla titolarità legato in particolare a questioni tattiche.

Nel match contro la Croazia Spalletti a sorpresa l'ha tenuto fuori, puntando sul 3-5-2. E qui una differenza c'è tra Italia e Juventus. Perché Allegri lo vedeva anche da seconda punta mentre per Spalletti è un giocatore che deve partire sulla fascia. Il c.t ha infatti puntato su Raspadori insieme a Retegui. Quando è subentrato, Chiesa ha giocato un po' a destra e un po' a sinistra, ma sempre partendo da zone esterne del campo. Cosa succederà nel proseguo della competizione?

Comprensibile e probabilmente anche corretto rinunciare a Chiesa giocando con questo modulo. La riflessione da fare non è tanto se deve o no giocare ma il fatto che evidentemente le qualità di Fede e ciò che può dare in questo momento non sono abbastanza da convincere Spalletti a schierare una squadra fatta su misura per lui o comunque con un modulo più congeniale al giocatore. Una situazione che si ripete. Dalla Juve all'Italia, da Allegri a Spalletti. Si dice di puntare su Chiesa, nei fatti è davvero così? Nello scorso europeo era partito da riserva di Berardi prendendosi poi il posto partita dopo partita. Adesso ha iniziato da titolare inamovibile e rischia di diventare "solo" un'arma in più a gara in corso.

Il contesto intorno a lui non l'ha aiutato negli ultimi mesi a Torino e non lo sta aiutando adesso con la nazionale, dove oltre la felicità per la qualificazione, sembra esserci tanta, troppa, confusione. Attenzione però, perché basta poco per cambiare la storia. E Chiesa, la storia, sa già come si fa con l'Italia..