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La doppietta nel secondo tempo di Grifo, rimasto in campo per tutta la partita contrariamente a lui, fa vacillare forse la palma solitaria e indiscussa di migliore in campo, ma poco conta: Federico Bernardeschi nell'amichevole vinta dall'Italia 4-0 contro l'Estonia ha sfoderato una prestazione magistrale, di quelle che la Juventus si aspettava quando l'ha acquistato dalla Fiorentina tre estati fa. Deciso, incisivo, talentuoso, goleador. Certo, l'avversario era di quelli modesti, ma le qualità del giocatore si conoscevano e quelle si sono viste ieri sera al Franchi, proprio lo stadio dove si è consacrato a inizio carriera.

MENS SANA... - Innanzitutto c'è da fare un discorso caratteriale. È parso evidente ai più come il problema di Bernardeschi alla Juve non sia tanto tecnico, quanto mentale. Pare mancargli la giusta personalità per reggere il peso della maglia bianconera e in un contesto di diffidenza generale nei suoi confronti lo ha proiettato dentro una spirale negativa da cui non riesce a risollevarsi. Ieri invece, spronato e incitato fin dal primo minuto da Leonardo Bonucci in panchina ("Puntalo Fede, cattivo!", ripeteva Bonucci) ha indossato la numero 10 dell'Italia con una sicurezza e una voglia di spaccare il mondo (e una concretezza, ma lì conta anche la mediocrità estone) che non potranno che far piacere ad Andrea Pirlo.

... IN TATTICA SANA - A proposito di Pirlo, oltre a farlo gioire questa prestazione di Bernardeschi potrebbe innescare nell'allenatore bianconero altri tipi di pensieri. Come ha fatto notare qualcuno sui social (ad esempio il giornalista Rai Riccardo Cucchi) c'è forse da fare una riflessione sul ruolo di questo giocatore. La super prestazioni di ieri è arrivata da esterno alto in un 4-3-3, un ruolo che non sembra previsto nello scacchiere finora allestito dal Maestro nella sua "nuova Juve". Ma là davanti, a pressare alto e continuare ad accentrarsi combinando e scambiando con la mezzala destra (ieri sera un ottimo Soriano) lo smarrito Federico sembrava proprio aver ritrovato la via.