1
Sconfitti, anzi asfaltati. Contestati dai tifosi, che non hanno accettato le scuse dei giocatori dopo il novantesimo e li hanno fischiati sonoramente. Le facce terree all'inizio della ripresa erano ancora più scure a sconfitta maturata. La squadra si è radunata in panchina: i volti degli azzurri erano stravolti, gli occhi fissavano il vuoto, lucidi o coperti dalla maglia. Donnarumma, da capitano, ha chiesto ai compagni di andare sotto la curva occupata dai supporter italiani. I giocatori si sono alzati e si sono avviati verso la bandierina, ma sono stati "respinti" dalla gente. Per loro solo fischi e zero applausi, anzi l'invito ad andare negli spogliatoi. Una prestazione di questo livello nessuno l'ha accettata: i tifosi erano venuti a Berlino facendo sacrifici economici, sperando in una prestazione all'altezza, indipendentemente dal risultato finale. Invece hanno assistito a un naufragio, un'umiliazione con pochi precedenti nella nostra storia.

Gli italiani sugli spalti avevano capito che sarebbe finita malissimo già a inizio ripresa quando la rete di Vargas ha fissato il 2-0, suggerendo il finale inevitabile. I cori a favore di Donnarumma e compagni sono svaniti, e la parte dell'Olympiastadion colorata di azzurro ha atteso il novantesimo in modo passivo, con rassegnazione.