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Simone Inzaghi ha surclassato Maurizio Sarri nella partita di Supercoppa Italiana vinta ieri dalla sua Lazio per 3-1 contro la Juventus. La squadra biancoceleste ha dominato la partita, eccezion fatta per un finale di primo tempo in cui i bianconeri hanno in parte espresso gioco e giocate, trovando non a caso la rete del momentaneo pareggio con Paulo Dybala. Nella ripresa, subito prima del gol del nuovo vantaggio di Senad Lulic, il momento chiave arriva intorno al minuto 65: Sarri toglie un Gonzalo Higuain altalenante e inserisce Aaron Ramsey, mentre Inzaghi toglie Lucas Leiva e soprattutto Luis Alberto per mettere Danilo Cataldi e Marco Parolo. 

IL PESO DEI CAMBI - Ramsey non lascia il segno, anzi gioca una mezz'ora perfino irritante per pochezza di pericolosità e occasioni create, facendo rimpiangere un Pipita lontano dalle migliori giornate. Dall'altra parte, invece, Parolo serve l'assist per il 2-1 di Senad Lulic, mentre Cataldi trova il gol del 3-1 con una punizione da urlo a tempo scaduto. E tutti coloro che sono rimasti a bocca aperta di fronte ai cambi di Inzaghi, in apparenza sbagliati nel togliere il migliore in campo dei suoi nella prima ora di gioco, devono ricredersi. Mentre i sostituti di Sarri arrancano sul campo saudita.

ALLEGRI L'AVEVA DETTO - Volendo aggiungere anche una provocazione al responso del campo, si potrebbe dire che Inzaghi ha ascoltato a dovere le parole di Massimiliano Allegri circolate in settimana: "L’allenatore deve stare in panchina, deve respirare la partita, deve capire il momento in cui c’è da cambiare un giocatore e il momento in cui c’è anche bisogno di togliere il migliore perché la squadra ha bisogno di un altro giocatore". E' il caso di Luis Alberto, tolto dal campo nel momento più inaspettato, ma con una mossa che ha di nuovo spostato l'inerzia dalla parte della Lazio. E, questa volta, a Sarri toccherà prendere appunti al cospetto della lezione di un Inzaghi sempre più sorprendente.