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Dannato Mandzukic. A venti centimetri dalla gloria 'regolamentata'. Sì, perché la colpa è sempre delle distanze. Siderali, negli ultimi anni, tra la Juve e l'Inter, rinchiusa nella sua rincorsa a un vertice che è sempre stato episodico, mai componente fondamentale della propria storia. Del resto, quello è un aspetto che è toccato alla Signora. Bella, scintillante, che in Asia ruba cuori e immagini d'altri tempi. 'Ruba' pure vittorie, stando ai tifosi nerazzurri. L'accusa è arrivata prorompente dalla piazza democratica del web: secondo le norme in vigore dal 1 luglio, infatti, i giocatori della squadra che attacca su calcio di punizione devono posizionarsi ad almeno 1 metro di distanza dalla barriera della squadra che difende, non meno. Mandzukic era a settanta, ottanta, forse novanta centimetri. Questione proprio di spazio e di marcature preventive. Com'è preventiva la lagna interista. 

Una volta, almeno, i nerazzurri sotto l'ombrellone vincevano gli scudetti e sognavano la Champions League. Oggi iniziano già coi piagnistei. Cambiano i tempi, mai i tifosi dell'Inter. Fedeli solo a un unico rito, praticamente infinito: accusare gli altri delle proprie debolezze.