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Storie di difese. Completamente diverse. Perché se Sarri aborra qualsiasi possibilità di ricorrere a una retroguardia a tre, per Conte quasi esiste solo questa eventualità. Dalla BBC alla GDS, e cioè Godin-De Vrij-Skriniar, il punto nevralgico della nuova era di Conte all'Inter sta proprio nel modo in cui sa assorbire i colpi dell'attacco avversario. Un tempo lo faceva alla Juve: oggi, a Torino, i fuoriclasse del ruolo sono abituati a 'sbrigarsela da soli'. 

PAROLA ALLE DIFESE - Come racconta La Gazzetta dello Sport, il primo punto all'ordine della nuova era interista era già messo a posto da maggio. Per questo, ecco, adesso trattasi di punto di assoluta forza. Mentre si cercava il centravanti, Conte poteva già lavorare sui movimenti difensivi: Godin è arrivato poco dopo causa Copa America: però un giocatore intelligente come lui ci ha messo qualche giorno a impostare il settaggio mentale giusto. Coi due compagni figli delle annate di Spalletti, l'uruguaiano non ha subito gol per 270' minuti contro Udinese, Milan e Lazio. Per carità: merito anche di Handanovic (mostruoso), ma comunque lì dietro l'Inter si è trovata a concedere 3,3 tiri nello specchio di media. 

E LA JUVE... - Tempo, pazienza e... lunghe sedute. Così, la Rosea spiega il lavoro alla Continassa che ha dovuto attuare Maurizio Sarri. Non solo tattico, anche psicologico: la stagione di Bonucci, finora, è stata monumentale e il merito è anche del nuovo allenatore. L'infortunio grave di Chiellini, un totem, ora quasi non si sente: e non è certo l'abitudine. In quattro partite con De Ligt e capitan Leo, la Juve ha concesso 4 gol in 4 partite. Tra Spal e Leverkusen però non si sono registrati rischi: 'Ora diamo la sensazione di avere una solidità difensiva', ha detto Sarri dopo la gara con il club di Ferrara. Ecco: servirà maledettamente contro Conte e i suoi.