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Si è concluso da pochi istanti uno degli anticipi della prima giornata di ritorno del campionato di Serie A, che ha visto affrontarsi Monza e Inter all'U-Power Stadium. I nerazzurri hanno dilagato per 1-5, annichilendo i brianzoli con annesso messaggio alla Juve di Max Allegri, che è chiamata a replicare nella sfida di martedì contro il Sassuolo. I 90 minuti di Monza però hanno lasciato alcuni dubbi per via delle decisioni arbitrali prese dal direttore di gara Rapuano

 


Il fuorigioco di Pessina

Le prime polemiche dei padroni di casa arrivano in occasione della rete annullata a Pessina intorno alla mezz'ora, con l'ex centrocampista dell'Atalanta che aveva depositato alle spalle di Sommer e con il gol che era stato in un primo momento convalidato. Il successivo intervento del fuorigioco semi-automatico ha ribaltato la decisione, con Rapuano che ha dovuto revocare il gol per una questione di millimetri, con l'anca e la spalla del centrocampista del Monza che erano  al di là del limite massimo. 


I rigori

Cosi come ci sono alcuni dubbi anche su due dei tre calci di rigore concessi. Quelli in questione sono quello trasformato da Pessina e il secondo realizzato da Lautaro Martinez. In occasione del primo, il contatto c'è ma è molto lieve, non punibile con un penalty. Ancora meno evidente quello concesso ai nerazzurri, dato che non si può parlare di 'fallo su Frattesi', come dichiarato anche dall'ex arbitro Luca Marelli ai microfoni di DAZN. 

Parla Marelli!

L'ANALISI SUL FUORIGIOCO - "Non ci sarebbe mai stata certezza senza l'intervento del fuorigioco semi-automatico, che può sbagliarsi per una questione di millimetri. Il fuorigioco è anche con la spalla, non solo con l'anca, in questo caso bisogna aspettare l'intervento del semi-automatico". 

L'ANALISI SUI RIGORI - "Quello per il Monza è molto soggettivo. Il contatto c'è ma l'intensità è limitata, o si fischiano tutti i contatti di questo tipo, altrimenti non si possono dare rigori simili. Su Frattesi non c'è alcun tipo di contatto. Se per voi è calcio di rigore io alzo le mani...".