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Terremoto nelle curve di Inter e Milan. All'alba di oggi, lunedì 30 settembre, la polizia ha arrestato 19 ultras, 16 dei quali sono in carcere e 3 ai domiciliari. Questa maxi-operazione della squadra mobile guidata da Alfonso Iadevaia è legata a un'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione e lesioni, come riporta Calciomercato.com
 

Inchiesta ultras Inter e Milan: cosa succede


"Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d'affari legato al contesto calcistico" spiega la Questura. Sono finiti in prigione gli esponenti di spicco della Curva Sud rossonera: i fratelli Lucci (Francesco e Luca), il loro fedelissimo Islam Hagag (il 35enne "Alex Cologno", che ha da poco patteggiato una condanna per un pestaggio fuori dallo Stadio Meazza), il 42enne Alessandro Sticco (detto "Shrek", anch'egli condannato per lo stesso pestaggio) e il 41enne Christian Rosiello, coinvolto nel raid sotto casa del personal trainer dei vip Cristian Iovino, picchiato dopo una lite in una discoteca con Fedez, di cui lo stesso Rosiello è bodyguard. Carcere anche per i componenti più in vista della Curva Nord interista: il 39enne Marco Ferdico (coinvolto direttamente nella vicenda delle pressioni per i biglietti della finale di Champions del 2023) con suo padre Gianfranco, "Maurino" Mauro Nepi, il 39enne Matteo Norrito e il 54enne Renato Bosetti, detto "Renatone". 

Nell'ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro si legge: "Le indagini evidenziano come l'Inter si trovi in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, agevolandoli di fatto seppur obtorto collo, nell'attività di bagarinaggio sui biglietti per trarre ingenti profitti illeciti".  La gestione dei ricavi della Curva Nord avrebbe portato alla morte di Totò Bellocco, il 36enne erede dell'omonima famiglia di 'ndrangheta ucciso lo scorso 4 settembre a Cernusco sul Naviglio dall'ex storico capo ultrà nerazzurro Andrea Beretta, detto "Berro".