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Gli ultimi 90 minuti prima di chiudere una stagione in cui nulla è andato come sperato, dal campo passando a tutte le altre vicende che hanno coinvolto la Juventus. Un'ultima sfida in casa dell'Udinese per rendere un po' meno amaro il finale e evitare la terza sconfitta consecutiva in Serie A dopo Empoli e Milan. Tempo quindi di bilanci, non solo di quest'anno ma del biennio di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera, il cui giudizio ovviamente non cambierà a prescindere dalla gara di domani. Anche se vincendo la squadra si assicurerebbe sul campo l'accesso alla Champions League. Obiettivo si della stagione ma quello minimo, perché le ambizioni erano altre. 

NESSUNO COME LA JUVE - E a dirlo che le aspettative superavano il "solo" quarto posto, non sono solo le parole del tecnico ad inizio delle due stagioni ma anche i numeri. La Juve da quando è tornato Allegri è il club in Italia che ha speso di più per l'acquisto dei giocatori. Come scrive la Gazzetta dello Sport, in totale sono stati investiti più di 250 milioni (lordi). Staccatissime ci sono Milan (149 milioni) e Atalanta (148 milioni). Ancor più indietro chi ha vinto lo scudetto, ovvero il Napoli (125 milioni). 

E GLI INGAGGI... - Stesso discorso per quanto riguarda il costo degli ingaggi con la Juve che spende 156 milioni contro i 132 dell'Inter che si trova seconda in questa speciale graduatoria. Allegri che tra l'altro è l'allenatore che percepisce insieme a Mourinho lo stipendio più alto. Al di là di infortuni, rendimenti sotto le aspettative dei singoli e problemi extra campo che hanno condizionato soprattutto la stagione in corso, è scontato dire che la qualificazione in Champions che i bianconeri sperano di raggiungere domani (nella classifica senza penalizzazioni), sia comunque troppo poco per quello che dicono numeri e aspettative iniziali.