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Dieci minuti da attaccante, per dimostrare che può giocare ovunque. Aaron Ramsey è l'uomo giusto al posto giusto. Entra e fa gol. What else? Ennesimo esperimento di Andrea Pirlo, che se non dovesse arrivare una punta dal mercato tra oggi e domani dovrà trovare una soluzione interna. E allora, via con le prove generali: ogni tanto ha provato Kulusevski in quella posizione, ma ieri ha stupito tutti piazzando Ramsey vicino a Ronaldo. Et voilà.

NUOVO RUOLO - Soluzione che probabilmente rivedremo in futuro, perché l'intelligenza tattica del gallese può portarlo a giocare anche qualche metro più avanti, lui che in quel ruolo ci aveva già giocato ai tempi dell'Arsenal o con la nazionale. Mai nella Juventus però, dove ha fatto l'interno di centrocampo, l'esterno, il trequartista ma per la prima volta viene schierato così vicino alla porta. E l'esperimento funziona. Ok, non sarà un titolare inamovibile, ma non chiamatelo nemmeno riserva.  INFORTUNATO A CHI? - Alzi la mano chi si ricorda un Ramsey così continuo e senza infortunio. Pochi, probabilmente. Perché il gallese - che fino a poco tempo fa aveva stampata addosso l'etichetta del giocatore sempre ko - sono due mesi che sta bene ed è quasi una notizia. Dal primo minuto o da subentrato, Ramsey ha giocato dieci delle ultime dodici partite della Juve in campionato, scendendo in campo anche nella gara con la Spal di Coppa Italia e rimanendo una sola volta in panchina in Champions da inizio stagione. Insomma, quella reputazione da presenza fissa in infermeria ormai se l'è tolta.

RINATO - Pirlo lo gestisce nel migliore dei modi e lui risponde sempre presente: segna e fa assist per i compagni, sta vivendo uno dei migliori momenti della sua carriera e i risultati si vedono anche in campo. Ora per lui può iniziare una nuova vita da attaccante, l'uomo giusto in una posizione diversa dal solito. Gli sono bastati dieci minuti per convincere in quel ruolo, Ramsey è l'uomo in più della Juve.