commenta
"Patteggiamento fallito e Juventus deferita. O forse no, non è davvero andata così. Non sempre il sottobosco della giustizia sportiva segue un andamento logico e lineare, infatti. E questo parrebbe proprio uno di quei frangenti". E' quanto scrive Tuttosport, che aggiunge: "Secondo le ricostruzioni intorno all’atto con cui ieri il procuratore federale Giuseppe Chiné ha deferito la Juventus e otto suoi dirigenti o ex dirigenti per il secondo filone dell’indagine – quello sulle manovre stipendi 2019-20 e 2020-21, sui rapporti con gli agenti e le partnership sospette – un precedente accordo tra le parti sarebbe stato anche trovato. Per la soddisfazione della Procura Federale e per quella della Juventus, naturalmente".

Ma cos'è successo poi? "Il contenuto dell’intesa, non essendo ancora stato istituito il processo, è però dovuto passare al vaglio della Procura Generale del Coni, che ha posto una sola, ma dirimente, obiezione: quella della recidiva, dato che le violazioni riguardo il secondo fascicolo si sovrapporrebbero perfettamente a quelle del primo", si legge. E così è diventato inevitabile il deferimento arrivato ieri, un atto dovuto alla luce delle evoluzioni.

Cosa prevedeva l'accordo? "Secondo quanto ricostruito, sarebbe stato trovato principalmente se non esclusivamente sotto forma di sanzione economica, e non è escluso che ora non venga riproposto. Arrivato l’atto di deferimento, infatti, il patteggiamento può questa volta essere proposto direttamente al Tribunale Federale, aprendo una vera e propria partita a scacchi", scrive Tuttosport.