Proprio nei giorni scorsi, intanto, si è tornato a parlare dell'inchiesta a seguito del ritrovamento di un deposito di armi in un capannone a Cambiago, in provincia di Milano, che è stato ritenuto “ascrivibile all'ultrà dell'Inter Christian Ferrario e al capo della Curva Nord Andrea Beretta”, in carcere dallo scorso 5 settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco, appartenente alla 'ndrangheta. Un “quadro inquietante, che lascia intravedere una proiezione criminosa" degli ultras "ancora più preoccupante" di quella venuta a galla con l'inchiesta milanese "Doppia curva" - per citare il Gip di Milano Domenico Santoro -, in cui si è contestata l'associazione per delinquere anche aggravata dal metodo mafioso.
ANSA - Inchiesta ultras, indagine della Procura Figc: dopo due mesi arrivate le carte a Chiné
Secondo quanto apprende l'Ansa, nella mattinata di oggi – praticamente con due mesi di "ritardo" – sono arrivati alla Procura della Figc gli atti, richiesti lo scorso 1° ottobre, relativi all’inchiesta sugli ultras delle curve di Milan e Inter. Le carte sono giunte sul tavolo del procuratore della Federcalcio Giuseppe Chiné dal capoluogo lombardo e contestualmente è stata aperta un’indagine da parte della giustizia sportiva.
Proprio nei giorni scorsi, intanto, si è tornato a parlare dell'inchiesta a seguito del ritrovamento di un deposito di armi in un capannone a Cambiago, in provincia di Milano, che è stato ritenuto “ascrivibile all'ultrà dell'Inter Christian Ferrario e al capo della Curva Nord Andrea Beretta”, in carcere dallo scorso 5 settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco, appartenente alla 'ndrangheta. Un “quadro inquietante, che lascia intravedere una proiezione criminosa" degli ultras "ancora più preoccupante" di quella venuta a galla con l'inchiesta milanese "Doppia curva" - per citare il Gip di Milano Domenico Santoro -, in cui si è contestata l'associazione per delinquere anche aggravata dal metodo mafioso.
Proprio nei giorni scorsi, intanto, si è tornato a parlare dell'inchiesta a seguito del ritrovamento di un deposito di armi in un capannone a Cambiago, in provincia di Milano, che è stato ritenuto “ascrivibile all'ultrà dell'Inter Christian Ferrario e al capo della Curva Nord Andrea Beretta”, in carcere dallo scorso 5 settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco, appartenente alla 'ndrangheta. Un “quadro inquietante, che lascia intravedere una proiezione criminosa" degli ultras "ancora più preoccupante" di quella venuta a galla con l'inchiesta milanese "Doppia curva" - per citare il Gip di Milano Domenico Santoro -, in cui si è contestata l'associazione per delinquere anche aggravata dal metodo mafioso.