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La Juventus non giocherà più in difesa, ma in attacco. Il discorso, in questo caso, non riguarda il campo e la squadra di Massimiliano Allegri bensì il fronte giudiziario, dove il club bianconero sta disputando la partita "contro" le accuse della Procura di Torino su plusvalenze fittizie, false comunicazioni sociali e alterazioni dei bilanci dal 2019 al 2021. Secondo quanto riportato dall'edizione odierna di Tuttosport, i legali della società torinese - i due "top player" Marco Bellacosa e Davide Sangiorgio - hanno iniziato una vera e propria full immersion per definire al meglio il perimetro delle contestazioni ricevute e stabilire la strategia da attuare per portare avanti le proprie ragioni, "che dovranno essere espresse verbalmente o per iscritto entro la metà di novembre poichè hanno a disposizione 20 giorni dallo scorso lunedì quando alla Juventus è stata notificata la chiusura delle indagini".

I due legali della società guidata da Andrea Agnelli - che appunto hanno fatto trapelare nel club la convinzione di non dover giocare più in difesa - si stanno quindi avvicinando al momento di scegliere la strada: "chiedere di essere ascoltati con conseguente verbalizzazione dell'incontro oppure depositare una memoria difensiva scritta, e questa ipotesi potrebbe alla fine essere quella prescelta anche se sono ovviamente ancora in corso le valutazioni del caso". Ad ogni modo - scrive sempre TS - "il processo sarà lungo, e sulla calendarizzazione peserà ovviamente il fatto che in Procura esiste una coda processuale non trascurabile. In teoria si può immaginare la seduta dal Gup, il giudice dell'udienza preliminare, tra febbraio e marzo, che con ogni probabilità rinvierà a giudizio gli imputati per il processo di primo grado. Azzardare ora una tempistica per l'inizio vero e proprio del processo non è facile ma si può immaginare, come probabile, l'arco temporale a cavallo dell'estate. Dunque una partita lunghissima, in cui non mancheranno colpi di scena, e prefigurare ora quando calerà il sipario del primo atto, ovvero la sentenza di primo grado, è al momento esercizio che appartiene alla magia".