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A memoria, è difficile tornare in una stagione in cui le quattro squadre più rappresentative in Italia hanno una panchina da riempire. Chiaro, le idee ci sono, qualcunà sarà concretizzata e qualcun'altra verrà meno. Ma a prescindere da tutto, si cambia. Si modifica. Si cresce. Si matura. Non si resta nel proprio stagno, ma si prova a sfociare in qualcosa di più grande e importante. Bene, benvenuti al valzer delle panchine. Di una stagione che partirà tra poco meno di 90 giorni e che ha già un sacco di cose da dire. 

TUTTO NUOVO - E allora, Allegri va e Sarri può arrivare; Spalletti ha chiuso, ma c'è Conte. Pure Gattuso ha salutato, lì pare ci sia Simone Inzaghi. Mentre Ranieri era certo dell'addio e Gasperini di sostituirlo. Insomma, pare che a giochi quasi chiusi, manchi soltanto la stoccata bianconera. Ma in questo modo - e la domanda è più lecita di tante altre volte in cui è stata abbozzata - le dirette avversarie della Juventus rosicchiano un po' di quel gap tanto decantato? La risposta è sì, soprattutto in virtù del cambio che si appresta a fare la squadra bianconera. E' una sorta di mal comune, mezzo gaudio: però in accezione positiva. Sarà bellissimo, soprattutto curiosissimo. Sarà qualcosa di totalmente fresco, nuovo, originale. Per questo sarà anche più difficile vincere.