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La Juventus riparte all’insegna della malleabilità. È questa la parola che più spiega l’applicazione tattica della squadra ammirata oggi nell’amichevole contro il Novara vinta per 5-0, che Andrea Pirlo vorrebbe il più camaleontica possibile. Dal 3-5-2 del primo tempo si è passati al 4-4-2 del secondo, niente 4-3-3, almeno per il momento. Un approccio totalmente diverso dal predecessore Sarri, imprigionato nel suo 4-3-3 che a sua volta ha bloccato l’estro dei talenti più lucenti per gran parte dell’anno. Estro che il Maestro conosce bene e vuole esaltare, a partire dalla fase difensiva.

IMPOSTA A 3, MA DIFENDE A 4 - Attacco all’insegna del divertimento, l’alchimia tra Cristiano Ronaldo e Kulusevski è già forte, sempre aspettando il ritorno del partner in crime Dybala. Difesa, invece, all’insegna del terzino aggiunto. “Abbiamo giocato con una difesa a 4 che in fase d’impostazione diventa a 3”, parole dello stesso Pirlo, che ha sempre schierato almeno un terzino di ruolo nella retroguardia. Una mossa che permette, a seconda delle fasi, sia di passare agevolmente dal terzetto al quartetto, sia di favorire eventuali sovrapposizioni sulle fasce.

L’IMPORTANZA DEI TERZINI – Un accorgimento tattico che si sposa alla perfezione con quel calcio propositivo che il tecnico bresciano vorrebbe mostrare alla Juventus, che riscopre l’importanza dei terzini. Nel primo tempo è stato schierato Danilo nella line a tre, nel secondo Alex Sandro e anche De Sciglio, giocatori che poi, nella linea a quattro, si sistemano nelle loro posizioni naturali. Senza dimenticare la duttilità di Cuadrado che nella partita è sempre stato schierato come esterno, nonostante nella passata stagione sia stato adattato in difesa con egregi risultati. È stata solo la prima amichevole, dove gli esperimenti sono necessari oltre che concessi. Ma la linea è stata tracciata, moduli fluidi e cangianti all’evenienza. Un taglio netto rispetto al passato.