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Le scommesse si vincono e si perdono. E alle volte è proprio un dettaglio a fare la differenza, come una punizione negli ultimi minuti dei supplementari e una barriera che si sfalda e implode, lasciando campo libero a un sogno spezzato. A metà marzo, con lo scudetto praticamente svanito e la Champions nuovamente accantonata per episodi, le prime certezze aiutano a definire questa Juventus e il suo allenatore: non è stata un'estate di decisioni felici. E l'azzardo Pirlo si è rivelato semplicemente troppo forte. 

IL SILENZIO - Agnelli per la prima volta, dopo quattro anni, non si è presentato ai microfoni delle tv presenti allo Stadium. Ha lasciato il terreno e gli alibi a Pirlo in primis, poi ai giovani. Che segnale è? Che l'eliminazione, ad oggi, non rappresenta uno scossone: non solo l'allenatore non è in discussione, non lo è minimamente il progetto. Che "va avanti". Anzi, e qui Pirlo raddoppia, "è appena iniziato e chi ne farà parte sarà orgoglioso di esserci". Comunque, è un'assenza pesante, un silenzio loquacissimo. Dopo la delusione del Bernabeu, ma anche le ferite Ajax e Lione, una voce forte dalla società era sempre arrivata. Anche per tranquillizzare i tifosi. Non è detto che nelle prossime ore non possa arrivare: intanto, la notte appena trascorsa è stata certamente più irrequieta. 

LE RESPONSABILITA' - Difficile, in questo momento, anche capire lo stato d'animo dei dirigenti. Buona parte della sfera sportiva si gioca un rinnovo cruciale in queste ore, in primis però è Agnelli a sentire il peso di questo nuovo ciclo, in un momento complicatissimo per tutti gli addetti ai lavori del calcio. Di sicuro non potrà essere soddisfatto di una squadra che veleggia al terzo posto in classifica, a 10 punti dall'Inter di Conte, fuori dalla Champions per mano di un Porto che pure è stato in grado di complicarsi la vita da solo. Di sicuro, dunque, proverà a porvi rimedio. Come? Come ogni primo passo riabilitativo, evidenziando gli errori dell'estate decisionista, a partire dal trattamento riservato a Sarri e proseguendo con le difficoltà palesi sul mercato. La rosa di fatto è incompleta e le tante assenze delle ultime settimane hanno acuito le difficoltà del gruppo. Mentre la frase sugli 'inallenabili' dell'ex Napoli oggi è più comprensibile. E per quanto il distacco tra il toscano e il gruppo fosse netto, ribaltare un percorso appena intrapreso non è stato facile da digerire per nessuno. Si era fidato dei collaboratori, del resto, il presidente. Mentre Pirlo è stata roba sua, ci ha messo la faccia e indirettamente l'ha fatto pure stasera. E' l'inizio di un ciclo, dice l'allenatore, spalleggiato e confortato dalle parole della società. Ecco, se è iniziato, l'ha fatto nel modo peggiore. Perdendo partite e identità.