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Sarà stata comunque una notte troppo lunga, magari condita da una schienata alla poltroncina, mentre in giardino c'è un po' di vento e sembri non aver mai saputo chiedere altro alla vita. Sarà stata comunque una sveglia troppo rumorosa, quella arrivata di buona leva e che sta per proiettare Maurizio Sarri - da un'idea che ha occupato a lungo la sua mente - al concreto quotidiano, quello fatto di volti velocemente da assimilare, strutture da comprendere e vagiti di idee che nascono da uno sguardo. Sarà, in ogni caso, un primo giorno fatto di molto. Molto convenzionale, ci mancherebbe. Ma anche molto umano: perché le emozioni, quando starà per varcare la soglia della Continassa, viaggeranno sullo stesso treno delle esperienze accumulate. E quello è un treno a cui Sarri tiene davvero tanto. 

UMANAMENTE - L'agenda si è capita. Oggi, probabilmente in mattinata, Maurizio s'infilerà in una macchina aziendale e raggiungerà l'unica parte di Torino che conosce come le sue tasche. Ricorderà i quattordici mesi passati e ciò che è passato proprio quattordici mesi fa: la vera domanda da fargli sarebbe su cos'è più grande, se la curiosità per questa nuova esperienza oppure il fatto che certe storie d'amore non possono soffocare d'irrazionalità. Magari darebbe anche una risposta vera, per nulla di circostanza. Perché Sarri è così: nella sua testa fissa sull'obiettivo, lui è bravo a formulare sempre il suo pensiero. Lo fa fuori dal campo, lo fa soprattutto dentro. Anche per questo, prima di ogni cosa, il progetto è stato: tempo per capire, tempo per rispondere, tempo per lavorare. La prima porzione, proprio in termini di sudore e fatica, è dedicata interamente a Cristiano Ronaldo. Per lasciarsi comprendere è pronto a viaggiare in Grecia, dove ha intenzione di annusarsi immediatamente con il suo giocatore più forte. E lì sarà pure per dimostrare: lui è al servizio di tutti, e ora che la missione è vincere pure il tempo diventa un avversario. 

IL PRIMO - Il primo giorno di Maurizio sarà diverso da quello di Sarri. Sarà un racconto che terrà solo per sé, l'uomo Maurizio, mentre un giorno potrà fare i conti della storia di Sarri senza quel condizionale incredibilmente ingombrante. Le ha passate tutte, del resto. Le ha viste, tutte. Ha visto i campi di fango e quelli di terra, ha visto il Bernabeu pieno (la sua squadra andarvi in vantaggio, proprio contro CR7) e poi il cielo calcistico quasi abbandonarsi ai suoi piedi. Le ha incrociate e affrontate, le storie del calcio. Ma oggi è un'altra cosa. E' la sua vittoria prima ancora di vincere. E' aver dimostrato a se stesso, direbbe lui, che i limiti sono veramente una cazzata.