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Recife-San Paolo. Da San Paolo a Parigi. Da Parigi diretto per Torino. Tutto con un aereo di linea, prima classe. Kaio Jorge è volato verso il suo futuro e non è stata certamente una passeggiata di salute: quasi quattordici ore in volo, in una notte di piena estate, attraversando continenti e provando a recuperare quante più energie possibili durante il viaggio. Chissà se l'ha fatto o se è riuscito a combattere anche contro l'adrenalina della nuova avventura. 

IL PRIMO GIORNO - Tant'è: mentre la Juventus era in campo ad allenarsi, Kaio Jorge scopriva l'aeroporto di Torino. Tamponi per tutti prima di partire in direzione Continassa, sia per lui che per la famiglia. E anche questo ha tardato la prima passerella proprio a Caselle, dove ad attenderlo c'era una macchina d'ordinanza e le prime telecamere. Un pollice alzato, un sorriso sotto la mascherina, s'infila in macchina dopo quasi due ore di attesa e partenza verso il quartier generale bianconero. Il primo passaggio? In sede. Il secondo? Le visite mediche. Dirette. E chiaramente alla struttura di proprietà dei bianconeri.  L'ABBRACCIO - Intorno al JMedical, giornalisti e una trentina di tifosi si erano radunati per la curiosità generata dal trambusto. L'arrivo di Kaio a Torino è arrivato con pochi indizi nonostante la tanta attesa. E chi si è affacciato in zona ha dovuto ugualmente attendere le 13 per vederlo spuntare, quasi all'improvviso. Anche qui: sorrisi, pollici in su, nessuna parola ma primi fatti. Come l'autografo alla bandiera brasiliana, intravista mentre si stava dirigendo per le prime visite mediche di rito. Due selfie ed è entrato. Quattro ore più tardi, con tutto il tempo e la stanchezza accumulata, si è concesso a tutti i fortunati passanti. Ha iniziato a sentire l'entusiasmo. Ed è stato bravo a generarne. Nota a parte: ha firmato ogni autografo con il numero 21. Sarà il suo numero di maglia.

IL RIENTRO - 
Ci vorrà ancora un po' di tempo per vederlo all'opera, però. E non certo per la famosa 'gestione giovani' di Massimiliano Allegri. Kaio già domani rientrerà in Brasile, dove ha appuntamento per completare gli ultimi dettagli del faticoso iter burocratico. Una volta sistemate le carte, tornerà nuovamente a disposizione di Allegri dopo un breve periodo di "quarantena attiva". Cosa vuol dire? Che potrà allenarsi al centro sportivo, seppur in maniera individuale. Almeno nelle primissime battute della sua esperienza, non sarà subito al centro del progetto.