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Carlo Pacifici, nuovo presidente dell’AIA, è intervenuto a Radio Rai 1, raccontandosi e dicendo la sua su diversi temi: «Il mio è stato un lungo percorso, partito quando ero adolescente e cominciai ad arbitrare. Ho poi ricoperto diversi ruoli in Aia, fino a quello di presidente che mai mi sarei aspettato. E’ un compito di grande responsabilità e attenzione». 

GRAZIA A LUKAKU - «Sono importanti, quello primario, che mi sta a cuore, è legato alla violenza soprattutto sui campi minori: troppi nostri ragazzi sono fatti oggetto di violenze, e dobbiamo lavorarci. La FIGC ci è stata vicina tutelandoci attraverso l’inasprimento delle sanzioni, ma è ancora un percorso da fare con molta attenzione. Se crea un precedente? La decisione in campo è stata presa, la grazia è una prerogativa del presidente della federazione, messa in atto perché ha verificato tutte le condizioni. Ma per noi non cambia nulla, continueremo a seguire le regole. Se chi zittisce il pubblico continuerà ad essere ammonito? Esattamente».

TECNOLOGIA E VAR - «Ha rivoluzionato il calcio, ma quello giocato sui campi di provincia non ha questo supporto e le logiche sono diverse. Dobbiamo cercare di trovare uniformità su questo calcio per evitare di aprire due canali diversi. Var? E' uno strumento importante per noi, perché ci dà la possibilità di sanare eventuali errori. Deve esserci equilibrio tra intervento autonomo e intervento VAR per errori gravi. Il protocollo è stato aggiornato, i risultati positivi ma ci sono margini di miglioramento».