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E anche questo mercato si è concluso, con un gong che è sembrato più un sospiro di disappunto. Almeno per quanto riguarda la Juventus, che ha perso Cristiano Ronaldo e Merih Demiral, che ha portato a casa Manuel Locatelli e Moise Kean. Promossi? Bocciati? Di sicuro, per nulla soddisfatti. E a raccontarlo, la frenesia delle ultimissime ore, con Cherubini e uomini mercato alle prese con intuizioni, guizzi, tentativi e definitive bocciature. Si resta così: gli stessi del naufragio contro l'Empoli, gli stessi più Kean. Formalmente chiamato a sostituire CR7, praticamente con un ruolo all'interno di questa squadra tutto da chiarire. Non solo tatticamente. 

LA GIORNATA - Così la Juve (non) si è mossa. Nonostante i tentativi di ieri per Pjanic e ancora una volta terreni sondati per portare a Torino il sogno di parecchie estati, quel Mauro Icardi che vorrebbe ma non può. Anzi: prima non voleva, poi ha aperto, quindi l'impossibilità dell'affare dettata anche dalle condizioni del Psg. Al-Khelaifi ha tenuto tutti, persino l'attaccante argentino. Saranno decisivi questi mesi per capire come e quanto lo utilizzerà Pochettino. Se il minutaggio sarà scarno, i bianconeri potranno allora fare un nuovo tentativo a gennaio. A prescindere, resta la consapevolezza di dover rivoluzionare il reparto centravanti a partire dalla prossima sessione estiva di mercato. 

E PJANIC? - Solo questa mattina è definitivamente tramontata l'ipotesi Pjanic: pure gli ultimi tentativi - social - del bosniaco sono andati a vuoto. Il motivo è molto semplice: non si è creato lo spazio necessario per chiudere l'operazione. Economico e "numerico". Nell'ultimo contatto con Ramadani è saltato definitivamente il banco. Il giocatore aveva l'ok di Allegri, pure da tempo, ma non della società. Che tiene McKennie, ha mantenuto Kulusevski, si consola e punta su Kean. Svuotando le aspettative dell'ultimo giorno di mercato.