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Il sorteggio ha detto Porto. E meglio di così alla Juve non poteva andare. Eppure nessuno più della stessa società bianconera sa quanto un sorteggio positivo possa essere anche illusorio. Era facile sentirsi già ai quarti di finale di Champions nella scorsa stagione, poi il Lione ha ribaltato tutto. Certo, le attenuanti non sono mancate: andata a febbraio in uno stadio che ha spinto i francesi, ritorno ad agosto nell'era post-Covid con lo Stadium deserto e contro una squadra molto più fresca. La differenza di valori, però, non avrebbe comunque dovuto ammettere l'eliminazione, tra le cause principali dell'esonero di Maurizio Sarri. E contro il Lione sono stati pagati anche degli errori strutturali che infine hanno fatto la differenza, vedi quella coperta corta in attacco che ha costretto la Juve a puntare su un Higuain ormai fuori contesto e su un Dybala infortunato. Un esempio che serve per far capire come, questa volta, la Juve proprio perché in crescita non possa lasciar scivolare via la sessione di gennaio senza intervenire su una rosa ancora squilibrata e incompleta.

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