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Se l'Italia è ai quarti dell'Europeo il merito è (anche) di Federico Chiesa. Primo centro nella competizione, un lampo in un cielo che si stava facendo sempre più nuvolo. L'esterno della Juventus ha fatto esplodere di gioia tutti gli italiani, e ora si candida per un posto da titolare venerdì sera contro il Belgio. Mancini ci pensa, valuta e sfoglia la margherita: Berardi, Chiesa, Chiesa, Berardi. Il ballottaggio è aperto, i due hanno caratteristiche diverse ma solo uno partirà dall'inizio.

SUBENTRATO - L'esterno del Sassuolo è partito sempre titolare tranne nella gara contro il Galles, con l'Italia già qualificata agli ottavi e Mancini che aveva fatto un po' di turnover (Bernardeschi a destra e Chiesa a sinistra nel tridente). Federico invece ha giocato poco più di 90' totali in quattro partite, entrando spesso dalla panchina e per provare qualche accelerazione. E' lui il jolly di Mancini, che l'ha sempre inserito per affondare definitivamente gli avversari quando erano stanchi. Lui invece è fresco, freschissimo; sta meglio del compagno e mette la freccia per superarlo nelle gerarchie.

DIFFERENZE - Rispetto a Berardi Chiesa è più offensivo - questo il motivo per il quale nel debutto con la Turchia ha preferito l'altro - punta l'avversario e parte dritto per dritto sulla fascia; difficilmente viene verso il centro. Diverso invece il lavoro del giocatore del Sassuolo: Berardi tende ad accentrarsi cercando il tiro a giro o l'uno-due con il compagno, lavora di più in fase difensiva, si stanca di più e difficilmente gioca tutta la partita. Per la partita contro il Belgio Mancini ha ancora quattro giorni e mezzo per decidere chi scegliere dei due, consapevole che Chiesa sta vivendo un momento magico e che un suo lampo ha portato l'Italia ai quarti.