LIVERPOOL - «Non credo che il Milan accuserà il colpo. Giocare a Liverpool è sempre difficile per il ritmo, l’intensità e per la spinta del pubblico. Avere ribaltato l’1-0 è stato comunque importante. Ad Anfield ci sta di perdere, ma il Milan ha confermato che può far gol a chiunque e rispetto alla Juve ha un’identità più definita. E sta ritrovando due ragazzi come Leao e Tonali sui quali aveva scommesso tanto e che finora non avevano ancora ripagato appieno quella fiducia».
JUVE - «Mi ha colpito la differenza tra i primi e i secondi tempi, che in parte si è vista anche a Malmoe. Forse non ha ancora condizione atletica e atteggiamento mentale giusti».
CAMBIAMENTO - «Il 4-4-2 con Locatelli e Bentancur in mezzo dà molta copertura e la squadra è più solida. Il prossimo passo credo che sarà Chiesa da punta, anche se non so se sarà già disponibile sabato. E’ un’idea che mi trova d’accordo e me lo sarei aspettato anche in Nazionale, ma Mancini non aveva tempo per provarlo. Oltre a saltare l’uomo Chiesa sa attaccare la profondità, ha tecnica per dialogare e al centro ha più possibilità di andare al tiro appena trova spazio».
COPPIA ATIPICA E DYBALA - «Sì. Atipica, ma hanno velocità di gambe e di mente per dialogare. Possono fare bene, senza tralasciare Morata e nemmeno Kean: da lui mi aspetto una crescita sotto profilo della presenza mentale in campo. Per il resto ha tutto. Però alla Juve devi fare quel salto».
-11? - «Non credo. E in classifica per la Juve ci sarebbe comunque tutto lo spazio per recuperare. Però la Juventus è chiamata a riprendersi: dovrebbe dare continuità alla vittoria sul Malmoe, dando subito un segnale forte. Un passo falso rischierebbe di vanificare l’effetto positivo del successo in Svezia di cui parlavo prima».