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Timothy Weah è sempre più vicino alla Juve. Alla corte di Massimiliano Allegri, dunque, arriverà un "figlio d'arte", essendo il padre del classe 2000 nientedimeno che George Weah, storico ex Milan e attuale presidente della Liberia, che nei giorni scorsi ha confessato di aver sempre desiderato indossare in carriera la maglia bianconera con il desiderio, ora, di vedere il suo "ragazzo" giocare in Italia.

LE TAPPE DELLA CARRIERA - Nato il 22 febbraio 2000 a New York, mentre il padre militava nel Chelsea, Timothy è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Red Bull New York per poi passare al PSG e, a seguire, al Celtic e al Lille, che nel luglio 2019 lo ha acquistato a titolo definitivo. Qui per lui - esterno veloce e tecnico con una buona propensione alla fase offensiva, che ha spesso agito anche da terzino (soprattutto a destra ma non solo) e quindi sembra essere il profilo ideale per il 3-5-2 di Allegri - 8 gol e altrettanti assist in 107 presenze, in cui si è messo in mostra soprattutto per la sua abilità nell'uno-contro-uno, nel duello fisico, nelle sovrapposizioni e nelle giocate sulla trequarti.

EXTRA CAMPO - Una sorta di utilissimo jolly, insomma, dato che in realtà non predilige una zona laterale di campo specifica, ma anche un... artista. In pochi, infatti, sanno che Timothy Weah avrebbe voluto fare il musicista, nel caso in cui non avesse sfondato nel calcio, sulla scia di una passione che già ai tempi della scuola lo vedeva suonare il violino. Ora l'interesse del 23enne si è spostato più verso l'hip-hop e l'R'n'B, con tanto di studio dove scrive e produce musica: alcuni dei suoi lavori sono già disponibili su Soundcloud, ma ora sta lavorando anche per realizzare un album tutto suo.

ATTESO A TORINO - Intanto la Juve lo aspetta, quale erede di Juan Cuadrado. Le note, a Torino, dovrà scriverle soprattutto sul "pentagramma" del campo, per contribuire a comporre una sinfonia che abbia nuovamente il suono della vittoria.