CONTRO - Partiamo dalle ovvietà. Mauro Icardi non è Mario Mandzukic. E' un attaccante diverso: che attacca la profondità probabilmente come nessuno, ma che si limita a ronzare attorno all'area di rigore come un'ape follemente innamorata di un solo fiore. Laboriosa quanto si vuole, però povera d'iniziativa. Elemento che invece abbonda dalle parti del croato: 8 gol in stagione finora, un numero per lui stra, super, mega importante. Il tutto senza dover rinunciare al sacrificio, alla lotta, alla comunione d'intenti che in Mauro sarebbe scarseggiata. Se sei un killer, ammazzi. Non badi troppo al sodo, né partecipi alla manovra. Questione di impostazioni mentali. ALLA BENZEMA - Ecco: rinunciare a questo Mario Mandzukic, forse, riuscirebbe addirittura a mettere in secondo piano un elemento come Mauro Icardi. Col suo carico di gol e di carisma, certo. Ma non esattamente il 'Benzema' che Allegri ha sempre ritenuto vitale per far esprimere al meglio un giocatore come Ronaldo. Con la sua solida sponda, con il primo e ultimo scarico di palla pronto a lanciare il portoghese in zona gol. Del resto, davvero occorre un altro bomber quando hai il miglior goleador degli ultimi 20 anni? Per non parlare di questioni interne, di salari e spogliatoio. Avrebbe spostato tanto, Icardi. Non solo in campo. E forse, guardando i risultati, è andata meglio così. Ovviamente, tranne per Mauro.
Icardi-Juve, storia di un'occasione: ma sarebbe servito?
Ha nuotato a lungo, nel mare di 'se' e di 'ma' che è stato lo scorso mercato della Juventus, l'ipotesi più luccicante di tutte: se Icardi avesse davvero accettato la proposta della Juventus? Paratici ne è giustamente pazzo, Mauro chiaramente interessato. Eppure, la priorità del capitano nerazzurro è sempre e solo stata di matrice interista. Anche qui: tutto legittimo, tutto perfettamente in linea con dei valori che - volenti o nolenti, e almeno in ambito calcistico - il nueve argentino ha sempre saputo mostrare al grande pubblico. Nulla vieta comunque che ci si vada a giocare, con le possibilità. Che le si annusi e che ci si costruisca attorno un concentrato d'emozioni. E allora: benvenuti nel mondo fantastico in cui Mauro Icardi è il centravanti della Juventus. Prima domanda, pure spinosa: ma sarebbe servito?
CONTRO - Partiamo dalle ovvietà. Mauro Icardi non è Mario Mandzukic. E' un attaccante diverso: che attacca la profondità probabilmente come nessuno, ma che si limita a ronzare attorno all'area di rigore come un'ape follemente innamorata di un solo fiore. Laboriosa quanto si vuole, però povera d'iniziativa. Elemento che invece abbonda dalle parti del croato: 8 gol in stagione finora, un numero per lui stra, super, mega importante. Il tutto senza dover rinunciare al sacrificio, alla lotta, alla comunione d'intenti che in Mauro sarebbe scarseggiata. Se sei un killer, ammazzi. Non badi troppo al sodo, né partecipi alla manovra. Questione di impostazioni mentali. ALLA BENZEMA - Ecco: rinunciare a questo Mario Mandzukic, forse, riuscirebbe addirittura a mettere in secondo piano un elemento come Mauro Icardi. Col suo carico di gol e di carisma, certo. Ma non esattamente il 'Benzema' che Allegri ha sempre ritenuto vitale per far esprimere al meglio un giocatore come Ronaldo. Con la sua solida sponda, con il primo e ultimo scarico di palla pronto a lanciare il portoghese in zona gol. Del resto, davvero occorre un altro bomber quando hai il miglior goleador degli ultimi 20 anni? Per non parlare di questioni interne, di salari e spogliatoio. Avrebbe spostato tanto, Icardi. Non solo in campo. E forse, guardando i risultati, è andata meglio così. Ovviamente, tranne per Mauro.
CONTRO - Partiamo dalle ovvietà. Mauro Icardi non è Mario Mandzukic. E' un attaccante diverso: che attacca la profondità probabilmente come nessuno, ma che si limita a ronzare attorno all'area di rigore come un'ape follemente innamorata di un solo fiore. Laboriosa quanto si vuole, però povera d'iniziativa. Elemento che invece abbonda dalle parti del croato: 8 gol in stagione finora, un numero per lui stra, super, mega importante. Il tutto senza dover rinunciare al sacrificio, alla lotta, alla comunione d'intenti che in Mauro sarebbe scarseggiata. Se sei un killer, ammazzi. Non badi troppo al sodo, né partecipi alla manovra. Questione di impostazioni mentali. ALLA BENZEMA - Ecco: rinunciare a questo Mario Mandzukic, forse, riuscirebbe addirittura a mettere in secondo piano un elemento come Mauro Icardi. Col suo carico di gol e di carisma, certo. Ma non esattamente il 'Benzema' che Allegri ha sempre ritenuto vitale per far esprimere al meglio un giocatore come Ronaldo. Con la sua solida sponda, con il primo e ultimo scarico di palla pronto a lanciare il portoghese in zona gol. Del resto, davvero occorre un altro bomber quando hai il miglior goleador degli ultimi 20 anni? Per non parlare di questioni interne, di salari e spogliatoio. Avrebbe spostato tanto, Icardi. Non solo in campo. E forse, guardando i risultati, è andata meglio così. Ovviamente, tranne per Mauro.