Formazione e disposizione tattica
Molto turnover fatto da Allegri, in vista della gara di ritorno contro l’Atletico Madrid, e delle scelte ,direi, attese da tempo: intanto l’esordio come titolare di Kean, poi Spinazzola dal primo minuto, un modulo formalmente con difesa a 3, (Caceres, Barzagli, Rugani) e Bernardeschi seconda punta. La squadra è apparsa molto camaleontica, con i giocatori schierati, intanto in fase offensiva si è spesso creato una sorta di tridente, con Kean punta avanzata, spesso defilato a sinistra, per permettere a Bernardeschi di accentrarsi e con Matuidi spesso attaccante aggiunto; difesa che non si è mai schierata a 5 in fase di non possesso, di norma a scalare sulla linea dei tre centrali, col solo Spinazzola a mantenersi sulla linea di centrocampo (quando Sandro scalava) formando di fatto un 4 – 4 – 2.
Cosa che non è cambiata quando è uscito Barzagli, sostituito da Bonucci: è stata spesso linea a 4, con Caceres a destra, Spinazzola appunto centrocampista aggiunto, e a sinistra a ricostituirsi la cerniera Alex Sandro – Matuidi. Di queste situazioni tattiche ha beneficiato moltissimo Bentancur, vero play a tutto campo, che liberato da compiti tattici di interdizione, ha potuto dedicarsi quasi esclusivamente alla organizzazione della manovra, ai tempi di gioco, con beneficio di tutta la squadra, apparsa sicuramente più determinata e convincente rispetto alle ultime prestazioni. Le marcature infatti sono nate tutte da azioni lineari, rapide, compreso il rigore procurato da Kean, in una situazione nella quale il difensore avversario sembrava in netto vantaggio.
In questo si deve pure evidenziare che proprio l’esordiente ha avuto un grande merito con i suoi movimenti, dando profondità alla manovra, proponendosi come soluzione di qualsiasi manovra offensiva, cosa che da ultimo sembrava essersi persa nel gioco bianconero. La situazione non è cambiata con i cambi nella ripresa, Matuidi uscito giustamente per rifiatare, in vista di martedì prossimo, Dybala ha giocato da punta, ma a modo suo, tra le linee, mentre l’altro esordiente, Nicolussi, da centrocampista puro, con qualche buona giocata ben gradita dal pubblico che lo ha più volte applaudito per incoraggiamento e anche per come ha provato a verticalizzare il gioco di prima intenzione.