Un CDA guidato da Gianluca Ferrero (Presidente) e Maurizio Scanavino (direttore generale). Particolarmente importante in questa fase sarà la figura di Scanavino, che come riferisce il Corriere dello Sport, potrebbe assumere la carica anche di amministratore delegato, ruolo che al momento è ricoperto ancora da Maurizio Arrivabene. Anche lui verso l'addio dopo la formazione del nuovo consiglio, confermando la parola chiave di questa nuova Juve, ovvero "discontinuità". Scanavino sarà di fatto il nuovo capo azienda e avrà grandi poteri. Non a caso, è lui che si è già presentato alla squadra rassicurando l'ambiente sulle ambizioni che la Juve continuerà ad avere anche dentro il campo. Giorni cruciali che segneranno il passaggio tra la vecchia dirigenza guidata da Andrea Agnelli e quella nuova. Il 26 dicembre la lista del CDA, il giorno successivo l'assemblea degli azionisti che approverà il bilancio 2021-2022 e poi il 18 gennaio l'entrata in carica del nuovo consiglio.
I giorni della svolta: Cda e assemblea degli azionisti. La nuova Juve sulle spalle di Scanavino
Ci siamo, la nuova Juve sta per nascere. Entro oggi infatti, Exor, l'azionista di maggioranza, dovrà depositare i nomi di coloro che formeranno il consiglio d'amministrazione. Lista che sarà resa nota poi il 26 dicembre. Sarà un CDA più snello rispetto a quelli passati, con "solamente" 5-6 elementi. "Il nuovo Cda sarà formato da figure di grande professionalità sotto il profilo tecnico e giuridico, guidati del presidente Gianluca Ferrero: insieme agli altri amministratori, avrà il compito di affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi", le parole di Elkann delineano quale strada è stata presa su questo fronte. Un governo tecnico che avrà il compito di difendere la Juve rispetto ai vari filoni giudiziari in corso, da quello legato alla "manovra stipendi" e le plusvalenze, fino al procedimento dell'UEFA, senza dimenticare la Consob.
Un CDA guidato da Gianluca Ferrero (Presidente) e Maurizio Scanavino (direttore generale). Particolarmente importante in questa fase sarà la figura di Scanavino, che come riferisce il Corriere dello Sport, potrebbe assumere la carica anche di amministratore delegato, ruolo che al momento è ricoperto ancora da Maurizio Arrivabene. Anche lui verso l'addio dopo la formazione del nuovo consiglio, confermando la parola chiave di questa nuova Juve, ovvero "discontinuità". Scanavino sarà di fatto il nuovo capo azienda e avrà grandi poteri. Non a caso, è lui che si è già presentato alla squadra rassicurando l'ambiente sulle ambizioni che la Juve continuerà ad avere anche dentro il campo. Giorni cruciali che segneranno il passaggio tra la vecchia dirigenza guidata da Andrea Agnelli e quella nuova. Il 26 dicembre la lista del CDA, il giorno successivo l'assemblea degli azionisti che approverà il bilancio 2021-2022 e poi il 18 gennaio l'entrata in carica del nuovo consiglio.
Un CDA guidato da Gianluca Ferrero (Presidente) e Maurizio Scanavino (direttore generale). Particolarmente importante in questa fase sarà la figura di Scanavino, che come riferisce il Corriere dello Sport, potrebbe assumere la carica anche di amministratore delegato, ruolo che al momento è ricoperto ancora da Maurizio Arrivabene. Anche lui verso l'addio dopo la formazione del nuovo consiglio, confermando la parola chiave di questa nuova Juve, ovvero "discontinuità". Scanavino sarà di fatto il nuovo capo azienda e avrà grandi poteri. Non a caso, è lui che si è già presentato alla squadra rassicurando l'ambiente sulle ambizioni che la Juve continuerà ad avere anche dentro il campo. Giorni cruciali che segneranno il passaggio tra la vecchia dirigenza guidata da Andrea Agnelli e quella nuova. Il 26 dicembre la lista del CDA, il giorno successivo l'assemblea degli azionisti che approverà il bilancio 2021-2022 e poi il 18 gennaio l'entrata in carica del nuovo consiglio.