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    I due giorni di riflessioni e la decisione di Allegri: non voleva 'essere un vigliacco', come aveva detto

    I due giorni di riflessioni e la decisione di Allegri: non voleva 'essere un vigliacco', come aveva detto

    Max d'Arabia. Ma solo per un po', prima di scomparire insieme al flusso di notizie. La Juventus ha davvero temuto di perdere il suo allenatore? Mettiamola così: Allegri ha ascoltato con interesse, allo stesso tempo però non è andato oltre. "Lasciare la Juve in questo momento sarebbe da vigliacchi", aveva detto dopo una delle ultime partite. Ecco: lui, vigliacco, proprio non voleva esserlo. E ha scelto di proseguire la sua vita torinese, senza rincorrere guadagni facili. 

    I GIORNI PIU' CALDI - Ma non è stato un inizio di ferie semplice, per Allegri. Tutt'altro: dai primi giorni in cui ha temuto decisioni forti da parte della società - nonostante le rassicurazioni della proprietà -, alle ore che passavano e che rinforzavano comunque la sua posizione. Per Max ha giocato il senso di appartenenza, ma soprattutto la riconoscenza che la proprietà - Elkann, ma non solo - gli doveva dopo aver tenuto la squadra in piedi lungo tutta la fase più travagliata. Abbonato qualche risultato al di sotto delle aspettative, complice anche una situazione estremamente ingarbugliata, Allegri si è ritrovato a fronteggiare un fallimento mai vissuto come tale tra le stanze della Continassa. Non era certamente felice, dopo quello che è successo. E la delusione dopo Siviglia si è acuita, portandolo effettivamente a riflettere sul suo doppio percorso in bianconero. L'offerta dall'Arabia Saudita è coincisa con ogni ragionamento sul domani. Alla fine? Ha prevalso la voglia di non mollare. Per gli affetti più vicini. Tra questi, anche la Juventus.

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