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Dopo un esordio sfavillante contro il Verona e un "bis" convincente in Coppa Italia, è arrivata anche la prima "serata no" per Dusan Vlahovic con la maglia della Juve. Serata senza gol, per meglio dire, che per uno come lui fa sempre notizia. La sua partita al Gewiss Stadium contro l'Atalanta è stata analizzata a 360 gradi dalla BordoCam di DAZN, che ha seguito il centravanti serbo dal riscaldamento pre gara al fischio finale, cogliendo sguardi, movenze ed espressioni del forte numero 7 bianconero, dal primo all'ultimo istante. 

Dal riscaldamento, si diceva. Sì, perchè quello di Vlahovic è sempre particolarmente intenso e si conclude con... un po' di mentolo spalmato su petto e viso, per respirare meglio. Pronti via, a Dusan basta poco per capire che aria tira in quel di Bergamo: il copione della serata recita "marcatura a uomo" da parte dell'ex di turno Merih Demiral, irremovibile nel tenergli sempre una mano addosso, su un braccio, sul petto, persino sul viso. Ecco perchè l'attaccante inizia subito a far capire ai compagni l'importanza di ricevere la palla in maniera veloce, non esitando a sollecitare Locatelli e Rabiot. A pochi minuti dall'intervallo, il primo sguardo truce in direzione del pubblico di casa, sempre pronto a imbeccarlo, fino alla reazione plateale all'ennesimo contrasto con il difensore turco che gli costa un cartellino giallo (e il rimbrotto di Allegri, che lo invita a mantenere la calma). E come se non bastassero le provocazioni di Demiral, ecco anche gli insulti a sfondo razzista dei tifosi nerazzurri, che già all'andata lo avevano bersagliato di cori inequivocabili (rimanendo peraltro impuniti).

Fine primo tempo, e Vlahovic ha qualcosa da dire anche all'arbitro Mariani, tanto che servono Perin, Szczesny e persino Landucci per tranquillizzarlo. La musica non cambia nella ripresa, quando Dusan continua a parlare con tutti - avversari, compagni, pubblico - e persino... da solo, quasi a commentare tra sè e sè le proprie giocate per spronarsi a fare meglio. Rimasto impassibile al gol di Malinovskyi, esulta eccome a quello di Danilo, unendosi all'abbraccio bianconero per poi recuperare la palla e portarla sul cerchio di centro campo, sollecitando tutti a provare a vincerla. Ma per il fischio finale è questione di istanti. Eppure la partita di Vlahovic, in un certo senso, non è ancora conclusa, tanto che prima di accomodarsi negli spogliatoi riprende a parlare con Sportiello, un "muro" vivente contro i suoi tiri. E infine, l'ennesimo sguardo di sfida a Demiral, scuotendo la testa: finisce 1-1, anche tra di loro.