Al 31 dicembre 2022 il quadro è pure peggiorato: a causa della perdita di 30 milioni del semestre, il patrimonio netto è calato a 135 milioni, mentre il debito è tornato a salire, toccando i 333 milioni, soprattutto per i pagamenti delle campagne trasferimenti pregresse (per esempio Federico Chiesa e Dusan Vlahovic) e per le pendenze fiscali. Per quanto riguarda l’esercizio in chiusura il 30 giugno, però, si intravedono segni di un’inversione di tendenza. "Rispetto all’ultimo bilancio la perdita 2022-23 dovrebbe dimezzarsi" si legge nell'analisi a cura di Marco Iaria. "I nostri calcoli, al momento, suggeriscono un deficit attorno a 120 milioni. I ricavi, al netto del player trading, sono attesi in aumento (tra 430 e 440 milioni contro i 403 del 2021-22) grazie allo sfruttamento al 100% dello stadio, mentre la semifinale di Europa League (una decina di milioni) ha parzialmente compensato la precoce eliminazione dalla Champions. I costi della rosa - somma degli stipendi del personale tesserato e degli ammortamenti dei “cartellini” - sono segnalati in sensibile riduzione: dai 481 milioni della scorsa stagione a una forbice compresa tra 410 e 420 [...]. E fino al 30 giugno è sempre possibile registrare eventuali plusvalenze, in aggiunta a quelle dell’estate scorsa (29 milioni da Matthijs De Ligt), così da migliorare il bilancio 2022-23".
"In ogni caso - la conclusione - la perdita eroderà il patrimonio netto al 30 giugno, previsto attorno ai 50 milioni. Considerando le prospettive per il 2023-24, senza gli incassi della Champions, sarà necessaria una manovra imponente (mega-cessioni e abbattimento della massa salariale) non solo per riequilibrare la gestione ma anche per evitare ai soci di dover metter mano al portafogli".