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Gonzalo Higuain è pronto, come la Juve, a sfidare il Barcellona. E dalle pagine del Mundo Deportivo  prima e del sito ufficiale dell'Uefa poi, suona la carica: "Da molti anni il Barcellona è tra le migliori squadre al mondo, ma siamo pronti per affrontarlo, siamo consapevoli che possiamo fare una grande gara e passare il turno. Messi fa paura? Lui è sempre il migliore al mondo ma siamo consapevoli di poter far bene, giocheremo due partite alla morte".

IL BARCA -  "Il calcio cambia da un momento all'altro e una squadra che tutti davano per spacciata è arrivata ai quarti. Saranno pieni di fiducia. Il Barcellona ha avuto una serata no [a Parigi], ma non credo che ne avrà un'altra. Giocheremo la gara di andata in casa, perciò dovremo cercare di sfruttare il fattore campo per poi avere una possibilità a Barcellona. Non possiamo permetterci di togliere il piede dall'acceleratore, neanche per una frazione di secondo".

CLASICO - Ricordi anche delle sfide tutte spagnole, dei Barça-Real giocati con la camiseta dei blancos: "Tutti conoscono la mia passione per il Real Madrid, ma ora difendo i colori della Juventus. È una gara importante per eliminare una rivale e avere convinzione per le prossime partite".

IL REAL MADRID - "È stato un periodo folle ed è successo tutto molto in fretta. È stata una decisione importante a quell'età, ma ringrazio il Real Madrid per avermi dato un'opportunità e tanta fiducia. Sono rimasto sette anni in una città bellissima e in un club fantastico. È stata un'esperienza meravigliosa".

LA JUVE - inevitabile la consueta  battuta sull'approdo a Torino: "Quando ho deciso di venire a Torino, sapevo per cosa avrei lottato e per cosa si poteva ottenere stagione dopo stagione. Adesso lo capisco ed è simile al Real Madrid. Il Real cerca di vincere sempre, la Juventus è leader in Italia e vuole esserlo anche in Europa".

DIFFERENZE - "Il calcio italiano è molto difficile, come sempre, mentre il calcio spagnolo è più aperto. La nazionale italiana ha sempre avuto uno stile aggressivo, con giocatori che amano lottare e hanno una buona tecnica. Qui le partite sono più combattute e non si vedono tanti gol come in Spagna. Si lavora di più anche dal punto di vista difensivo".

ADDIO NAPOLI - "Il calcio è fatto di gioia e di tristezza. Se il Bernabeu mi ha fatto piangere? Naturalmente, quando sono dovuto andar via da Madrid. Ugualmente quando ho lasciato Napoli. Sento sempre un affetto speciale per i posti che devo abbandonare. Quando ho dovuto lasciare le due città è stato un momento molto triste".