RIGORE DA BRIVIDI - Che Higuain possa bucare la rete di Reina anche domenica sera, non è certo un'ipotesi clamorosa. Il Pipita è già a quota 19 gol in questo campionato, 23 in tutte le competizioni, e viene da un digiuno fin troppo lungo per i suoi standard: l’ultima marcatura, proprio contro il Napoli, risale al 28 febbraio. Eppure è impossibile non pensare alle modalità con cui questo nuovo sgarbo potrebbe concretizzarsi. E se la responsabilità cadesse sulle spalle dell’argentino sotto forma di un calcio di rigore? Improbabile, ma non impossibile, viste le condizioni precarie di Paulo Dybala: il numero 21 è il primo rigorista della formazione (6 centri su 6 in questa stagione), ma il recente infortunio alla coscia destra obbliga Allegri alla cautela. Se la Joya non verrà risparmiata per la prima sfida del San Paolo, è comunque difficile che possa disputare tutti i 90 minuti del big match di campionato. E allora, in caso di penalty con Paulo in panchina, l’onore (e onere) toccherebbe al Pipita.
COME ROBY - Facile pensare - con le dovute proporzioni - a Roberto Baggio e a quel 6 aprile 1991. Il primo ritorno del Divin Codino da bianconero a Firenze coincise con il “gran rifiuto” di calciare il rigore che avrebbe pareggiato il vantaggio del viola Fuser. Niente da fare: Baggio non calcia. Sul dischetto si presenta De Agostini, che sbaglia. La partita finirà 1-0 per la Fiorentina e la Juve di Maifredi sprofonderà in classifica. No, niente paragoni: il Pipita, nonostante le tre stagioni d’oro disputate a Napoli, non è un figlio adottivo della città come lo è stato Baggio a Firenze. Si potrebbe anche dire, con una banalità, che “il tempo delle bandiere è ormai finito”. La verità, in ogni caso, è che Higuain prenderebbe senza problemi la rincorsa dagli undici metri. Eppure, qualora accadesse, sulla schiena dei tifosi bianconeri correrebbe un inevitabile, improvviso, brivido.
@mcarapex